Verso l'Unità d'Italia: riassunto
Riassunto del lungo processo politico che portò all'unificazione italiana (6 pagine formato doc)
UNITA' D'ITALIA: RIASSUNTO
L’Italia cerca in tutti i modi di arrivare all’unificazione e nel decennio successivo al 48 si creano le condizioni che renderanno possibile l’unificazione italiana, anche perché l’Italia non era unita dal 476 d.c. per una serie di motivi (era sempre stata divisa e sotto dominatori stranieri). Le condizioni saranno l’ascesa di Napoleone III e l’indebolimento delle due potenze conservatrici Russia e Austria in seguito alla guerra di Crimea (1853-55).Per unire l’Italia non c’era un unico modo, ma tra i tanti pensieri politici prevalgono due strategie, una dall’alto e una dal basso, la strategia dall’alto era quella di Camillo Benso Conte di Cavour, il quale dice partiamo dall’alto, uniamoci con i potenti e facciamo in modo di ottenere un aiuto. Cavour sceglie la via della diplomazia, perché dice se aspettiamo che il popolo faccia una rivoluzione e che questa rivoluzione sia accettata, guardate cosa è successo fino adesso, scordiamocelo. L’unica è prendere le redini della diplomazia, allearci con qualcuno che per motivi suoi ci aiuti a liberarci dall’Austria, questo uomo è Napoleone III che per motivi suoi vuole andare contro l’Austria.ù
La nascita del Regno d'Italia: riassunto
UNITA' D'ITALIA: RIASSUNTO PER TESINA
Dall’altra parte c’è il popolo che vorrebbe ribellarsi, ma non ha ancora le competenze e inoltre tra gli intellettuali e il popolo c’è scollamento. Partendo dal popolo abbiamo un altro grande personaggio carismatico Giuseppe Garibaldi, che fa la spedizione dei mille, due strategie concomitanti, forse perché una sola non sarebbe bastata.
Cavour accetta l’invito franco-inglese per l’intervento del Piemonte nella guerra di Crimea e manda un piccolo esercito italiano dicendo se noi vinciamo in Crimea, come infatti succede, potremo sederci al tavolo dei vincitori e quando ci sederemo al tavolo dei vincitori, allora io potrò dire non solo gli altri paesi sono oppressi, ma anche noi italiani siamo oppressi dall’Austria. C’è questo congresso di Parigi, in cui si trovano le grandi potenze tra cui il Piemonte con Cavour, che era il primo ministro piemontese e illustra il problema italiano con grande diplomazia, la diplomazia inizia proprio in questo periodo. Cavour dice parliamo pure della Crimea, anche perché siamo qui per questo, ma esiste una questione italiana e attira l’attenzione di Napoleone III, il quale lo ascolta con attenzione, perché vuole andare contro l’Austria e Cavour cerca di ottenere l’isolamento diplomatico dell’Austria.
UNITA' D'ITALIA 1861
Nel frattempo c’erano contemporaneamente gli orientamenti antiborbonici di tipo democratico e rivoluzionario, dove Carlo Pisacane farà una rivolta nel sud dell’Italia e dall’altra parte un sistema di tipo democratico moderato, un riformismo moderato. Pisacane sbarca a Sapri cerca di far leva sulle masse del sud, si mette a capo di questa rivolta con un piccolo particolare che invece le masse contadine non si riconoscono in lui minimamente, anzi si fanno convincere dalle truppe borboniche che Pisacane e i suoi seguaci vogliono ingannarli, facendogli credere di voler togliere il potere ai Borboni per prenderlo loro. Il popolo crede ai Borboni anche perché il popolo meridionale era analfabeta al 90% e il 10% erano nobili che avevano più vantaggi a rimanere dalla parte dei Borboni che unirsi con Pisacane, il quale voleva fare la rivoluzione in favore del popolo. Fatto sta che l’errore terribile di Pisacane è pensare che se lui pensa bene per il popolo, il popolo lo capirà, il popolo non lo capisce assolutamente anzi saranno gli stessi contadini che li attaccheranno, li aggrediranno e li trucideranno, pensando che siano dei traditori non solo dei Borboni, ma anche del popolo convinti che facessero finta di essere dalla loro parte.