PRINCIPI E REGOLE DEL COMMERCIO INTERNO
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Regole del commercio interno italiano con tipologie di commercio. Finalita’ della disciplina del commercio, requisiti per l’esercizio dell’attivita’... (3 pagine formato doc)
PRINCIPI E REGOLE DEL COMMERCIO INTERNO PRINCIPI E REGOLE DEL COMMERCIO INTERNO Art.41 della costituzione afferma che: “L'iniziativa economica privata è libera/Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana.” La legge è intitolata:”NORME PER LA TUTELA DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO” più conosciuta come legge ANTI-TRUST.
Questa legge è rivolta ad impedire i fenomeni MONOPOLISTICI e gli accordi tra imprese con l'obbiettivo di restringere la concorrenza.. Obbiettivi della legge: assicurare le condizioni generali a tutti gli operatori economici di accedere al mercato e di competere con parì opportunità. Tutelare i consumatori, favorendone il contenimento dei prezzi. ANTI-TRUST: vieta ogni intesa o accordo che possa falsare il gioco della concorrenza all'interno del mercato nazionale Questo avviene ogni volta che le imprese stringono accordi come fissare congiuntamente i prezzi. Il compito di applicare questa legge è affidato all'organo :AUTORITA' GARANTE DELLA CONCORRENZA. FINALITA' DELLA DISCIPLINA DEL COMMERCIO Le finalità perseguite da questa nuova disciplina del commercio sono le seguenti: TRASPARENZA DELL MERCATO TUTELA DEI CONSUMATORI FINALI EFFICIENZA DELLA RETE DISTRIBUTIVA EQUILIBRIO TRA LE DIVERSE FORME DI VENDITA VALORIZZARE E SALVAGUARDAREIL COMMERCIO NELLE AREE URBANE, RURALI E MONTANE TERMINOLOGIA TECNICA Il Dec.Leg del 31-3-98 fornisce le definizioni sulle espressioni tecniche: COMMERCIO ALL'INGROSSO Attività svolta da chiunque professionalmente acquista merci in nome e per conto proprio e li rivende ad altri commercianti all'ingrosso o al dettaglio. COMMERCIO AL DETTAGLIO Attività svolta da chiunque professionalmente acquista merci in nome e per conto proprio e li rivende, su aree private fisse o mobili, direttamente al consumatore finale. SUPERFICE DI VENDITA Area destinata alla vendita, compresa quella occupata da banchi, scaffali e simili.(NO BAGNI E UFFICI) ESERCIZIO DI VICINATO Aventi superfici di vendita 150 mq X - 10000 abitanti 250 mq X +10000 abitanti MEDIE STRUTTURE DI VENDIA Aventi superfici di vendita 1500 mq X - 10000 abitanti 2500 mq X +10000 abitanti GRANDI STRUTTUREDI VEDITA Superano i limiti delle medie strutture. CENTRO COMMERCIALE E' una struttura di vendita nella quale più esercizi commerciali sono inseriti e usufruiscono di infrastrutture comuni e spazi di servizi gestiti unitariamente. FORME SPECIALI DI VENDITA vendita nelle scuole vendita negli ospedali vendita per apparecchi automatici vendita presso domicilio Per l'attività commerciali esistono due settori merceologici: alimentare e non alimentare. Questa distinzione costituisce la LIBERALIZZAZIONE COMMERCIALE. Le diposizioni del decreto NON VENGONO APPLICATE A: esclusioni ai farmacisti titolari di rivendite del monopolio vendite di carburanti ai pescatori o cooperative di pescatori alla vendita di beni fallimentari agli artigiani, per vendita di beni pr
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