Il Principe di Casador
Analisi dettagliata dell'opera di Giuliano Piazzi (11 pagine formato doc)
Piazzi, professore all'Università
di Urbino e di Bologna, trae spunto da un personaggio interpretato
da Totò in un celebre film "Miseria e nobiltà",
nel quale una persona molto povera, per una serie di circostanze, si
trova ad essere nobile e molto ricco (il principe di Casador, per
l'appunto) per ricordare la teoria del valore.
La teoria del valore è un fatto cerebrale molto astratto.
Il moderno non è altro che il divenire concreto dell'astratto. La società moderna si autodescrive come un insieme di informazioni logicamente infinito.
Piazzi adora il silenzio:il luogo dove si semina la parola è il silenzio. Il silenzio è la lingua madre.
Parla anche del virtuale. Il virtuale è il festival del possibile, è il farsi concreto dell'astratto. Il delirio dell'essere contingente. Il virtuale è un plus valore; è la contingenza che si auto-valorizza. Il virtuale è il possibile altrimenti elevato all'infinito.
Parla anche del cinema affermando che è finzione. Col cinema si ottiene una realtà virtuale, una realtà di seconda mano (posso far "rivivere" un attore che ,fisicamente,realmente, non vive più).
Parla, quindi, di virtualizzazione della realtà, che non è altro che, un ritorno alla realtà delle cose.
Il principe di
Casador ha "scosso" la teoria.La teoria del valore è un fatto cerebrale molto astratto.
Il moderno non è altro che il divenire concreto dell'astratto. La società moderna si autodescrive come un insieme di informazioni logicamente infinito.
Piazzi adora il silenzio:il luogo dove si semina la parola è il silenzio. Il silenzio è la lingua madre.
Parla anche del virtuale. Il virtuale è il festival del possibile, è il farsi concreto dell'astratto. Il delirio dell'essere contingente. Il virtuale è un plus valore; è la contingenza che si auto-valorizza. Il virtuale è il possibile altrimenti elevato all'infinito.
Parla anche del cinema affermando che è finzione. Col cinema si ottiene una realtà virtuale, una realtà di seconda mano (posso far "rivivere" un attore che ,fisicamente,realmente, non vive più).
Parla, quindi, di virtualizzazione della realtà, che non è altro che, un ritorno alla realtà delle cose.