L'informazione genetica
L'informazione genetica, l'esperimento di Griffith, l'esperimento di Avery, l'esperimento di Hershey e Chase, la struttura chimica del DNA, Watson e Crick, i nucleotidi, ribosio e deossiribosio, le base azotate, la struttura del DNA, la doppia elica, i solchi del DNA, impacchettamento del DNA, la cromatina, i cromosomi, il cariotipo, RNA (5 pagine formato pdf)
La vita dipende dalla capacità delle cellule di immagazzinare, recuperare e tradurre le istruzioni genetiche necessarie per costruire e mantenere un organismo vivente
Non è stato facile, per il DNA, ottenere dalla comunità scientifica il riconoscimento di essere la sostanza depositaria dell’informazione genetica
Tra le caratteristiche che tale sostanza deve possedere, due sono state
particolarmente difficili da individuare nel DNA:
La capacità di contenere grande quantità di informazione
La capacità di poter modificare le caratteristiche genetiche di un
organismo
I ricercatori erano quindi convinti che depositarie dell’informazione genetica fossero le proteine e, anche quando le prove sperimentali suggerivano il contrario, questa convinzione fu dura a morire
L’informazione genetica
Esperimento di Griffith
Per dimostrare che una sostanza, introdotta in un organismo, ne modifica
specificamente e perennemente le caratteristiche genetiche serve un sistema biologico nel quale questo fenomeno sia evidenziabile
Il primo sistema di questo tipo e quindi la “candidatura” del DNA a
molecola depositaria dell’informazione genetica è stato individuato solo nel
1928 da Frederick Griffith utilizzando gli Pneumococchi ed è stato l’unico
per oltre 20 anni
Nelle colture lo Streptococcus pneumoniae, il batterio della polmonite, si
presenta in due forme:
Ceppo patogeno, letale se iniettato nel topo, con capsula
polisaccaridica (colonie lisce “S”)
Ceppo innocuo, senza involucro protettivo (colonie ruvide “R”)
.
Non è stato facile, per il DNA, ottenere dalla comunità scientifica il riconoscimento di essere la sostanza depositaria dell’informazione genetica
Tra le caratteristiche che tale sostanza deve possedere, due sono state
particolarmente difficili da individuare nel DNA:
La capacità di contenere grande quantità di informazione
La capacità di poter modificare le caratteristiche genetiche di un
organismo
I ricercatori erano quindi convinti che depositarie dell’informazione genetica fossero le proteine e, anche quando le prove sperimentali suggerivano il contrario, questa convinzione fu dura a morire
L’informazione genetica
Esperimento di Griffith
Per dimostrare che una sostanza, introdotta in un organismo, ne modifica
specificamente e perennemente le caratteristiche genetiche serve un sistema biologico nel quale questo fenomeno sia evidenziabile
Il primo sistema di questo tipo e quindi la “candidatura” del DNA a
molecola depositaria dell’informazione genetica è stato individuato solo nel
1928 da Frederick Griffith utilizzando gli Pneumococchi ed è stato l’unico
per oltre 20 anni
Nelle colture lo Streptococcus pneumoniae, il batterio della polmonite, si
presenta in due forme:
Ceppo patogeno, letale se iniettato nel topo, con capsula
polisaccaridica (colonie lisce “S”)
Ceppo innocuo, senza involucro protettivo (colonie ruvide “R”)
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