Sistemi giuridici comparati, di Gianmaria Ajani
Sintesi del manuale di diritto privato (26 pagine formato pdf)
Introduzione alla comparazione giuridica
1.1 La comparazione come attività cognitiva
Tutte le discipline utilizzano la comparazione. Essa può svolgersi fra situazioni differenti nello spazio (comparazione sincronica) o nel tempo (comparazione diacronica).
In relazione all’oggetto, l’accostamento può avvenire fra due o più elementi, di “dimensioni” circoscritte, o di dimensioni estese. La dimensione è determinata dalla natura dell’oggetto (materiale o sociale) o dalla quantità di specifici elementi considerati. Questi due diversi modi del confronto sono detti micro-comparazione e macro-comparazione, ma ovviamente la distinzione sui livelli è del tutto convenzionale. In linea di massima la micro-comparazione appare molto attendibile, la macrocomparazione non utilizza tecniche statistiche di analisi e fa una riproduzione descrittiva dei risultati del confronto.
Il confronto non richiede necessariamente che sia presupposta una “affinità” tra i termini della comparazione. La comparazione può avvenire a diversi livelli di complessità; che dipendono dalla combinazione di:
· Oggetto (es. un fiore)
· Proprietà (l’aspetto dell’oggetto, es. il colore del fiore)
· Stato ( il modo di presentarsi delle proprietà, es. il grado di intensità del coloro)
Va ricordato che, trattandosi di una attività cognitiva, oltre agli elementi oggettivi è rilevante anche l’atteggiamento del soggetto che compara; questi devevessere
neutrale rispetto al campo dell’indagine (tuttavia il contesto culturale può condizionare la sua percezione dell’oggetto). Il giurista esterno non è condizionato, al contrario del giurista interno al sistema osservato, dalla pre-conoscenza di un sistema di regole, dal loro riconoscimento come “naturali”, ovvie, razionali. Cioè la percezione di un fenomeno è cosa diversa dalla comprensione.
Trattare la questione del fine della comparazione:
· Come attività cognitiva la comparazione la comparazione è indifferente all’utilità che possono derivare dall’esito dell’osservazione
· Nel campo delle scienze umane svolge una funzione di sostituzione dell’analisi “sperimentale”.
1.1 La comparazione come attività cognitiva
Tutte le discipline utilizzano la comparazione. Essa può svolgersi fra situazioni differenti nello spazio (comparazione sincronica) o nel tempo (comparazione diacronica).
In relazione all’oggetto, l’accostamento può avvenire fra due o più elementi, di “dimensioni” circoscritte, o di dimensioni estese. La dimensione è determinata dalla natura dell’oggetto (materiale o sociale) o dalla quantità di specifici elementi considerati. Questi due diversi modi del confronto sono detti micro-comparazione e macro-comparazione, ma ovviamente la distinzione sui livelli è del tutto convenzionale. In linea di massima la micro-comparazione appare molto attendibile, la macrocomparazione non utilizza tecniche statistiche di analisi e fa una riproduzione descrittiva dei risultati del confronto.
Il confronto non richiede necessariamente che sia presupposta una “affinità” tra i termini della comparazione. La comparazione può avvenire a diversi livelli di complessità; che dipendono dalla combinazione di:
· Oggetto (es. un fiore)
· Proprietà (l’aspetto dell’oggetto, es. il colore del fiore)
· Stato ( il modo di presentarsi delle proprietà, es. il grado di intensità del coloro)
Va ricordato che, trattandosi di una attività cognitiva, oltre agli elementi oggettivi è rilevante anche l’atteggiamento del soggetto che compara; questi devevessere
neutrale rispetto al campo dell’indagine (tuttavia il contesto culturale può condizionare la sua percezione dell’oggetto). Il giurista esterno non è condizionato, al contrario del giurista interno al sistema osservato, dalla pre-conoscenza di un sistema di regole, dal loro riconoscimento come “naturali”, ovvie, razionali. Cioè la percezione di un fenomeno è cosa diversa dalla comprensione.
Trattare la questione del fine della comparazione:
· Come attività cognitiva la comparazione la comparazione è indifferente all’utilità che possono derivare dall’esito dell’osservazione
· Nel campo delle scienze umane svolge una funzione di sostituzione dell’analisi “sperimentale”.