Stemmi bipartiti e perturbazioni della tradizione manoscritta
Appunto che affronta la trattazione del Timpanaro circa la teoria degli stemmi bipartiti proposta dal Bedier (3 pagine formato doc)
STEMMI BIPARTITI E PERTURBAZIONI DELLA TRADIZIONE MANOSCRITTA
SEBASTIANO TIMPANARO
La discussione sull’eccezionale frequenza degli stemmi bipartiti ha dato luogo alle più svariate prese di posizione e a risultati di notevole interesse metodologico.
Bedier osservò che gli stemmata codicum tracciati dagli editori di testi medievali erano, nella stragrande maggioranza, a due rami. Il Bedier constatava un’analoga frequenza di stemmi bipartiti anche nelle tradizioni manoscritte di testi classici, pur riconoscendo di aver fatto ricerche meno estese che per i testi del Medioevo francese.
Il metodo del Lachmann, elaborato proprio per espellere dalla critica testuale il giudizio soggettivo, verrebbe applicato dai filologi in modo da riservare al giudizio soggettivo il più vasto campo possibile. Se il Bedier si fosse accorto che il Lachmann stesso, nella prefazione a Lucrezio, era passato inconsapevolmente da una classificazione tripartita dei codici ad una bipartita avrebbe visto in questo fatto la miglior conferma della sua tesi. Da questa denuncia Bedier faceva scaturire l’esortazione ad abbandonare ogni tentativo di recensio e ad attenersi a un codice solo.