Istit. Dir. Romano Persona

Dispensa sul capitolo delle persone di diritto romano. (18 pagine formato doc)

Appunto di jjjbomber
ISTITUZIONI DI DIRITTO ROMANO ISTITUZIONI DI GAIO: Gaio fu probabilmente un maestro di scuola con conoscenza della lingua greca di cui fa richiami nella sua opera, che scrisse nel 2° secolo d.c.
il primo manuale della storia di diritto romano ilcui titolo fu institutiones che noi possiamo tradurre in insegnare, introdurre qualcuno ad una disciplina. In una delle parti iniziali Gaio ci dice che tutto il diritto di cui ci avvaliamo riguarda le persone, le cose o le azioni (processo civile o privato). Nel diritto romano per poter comprendere i limiti a cui si deve attenere una persona fisica bisogna conoscere il diritto di famiglia. Anche nel diritto romano i soggetti sono sia fisici che giuridici.
Essere romano vuol dire per eccellenza essere persona fisica. Il momento in cui si acquistala la possibilità di essere soggetto di diritto è la nascita intesa però come il completo distaccamento dalla madre; il diritto romani non riconosce al feto un corredo giuridico autonomo. A Roma non esistevano uffici anagrafici quindi la prova della nascita si poteva dare in molti modi, quello più classico era rappresentato dal padre che prendeva tra le sue braccia il bimbo. In epoca imperiale si vanno piano piano perfezionando degli strumenti più elaborati come imporre al padre di di effettuare una dichiarazione scritta: professio. Nel diritto romano ci sono delle caratteristiche bisogna avere per ottenere la capacità giuridica: Bisogna essere liberi di stato: status libertatis (non bisogna essere schiavi) Cittadinanza romana: status civitatis Essere suis iuris: status familiaem (indica il fatto che un soggetto non abbia nessun ascendente maschio, il pater famiglia, dal cui potere sia dipendente o condizionato) Questi tre stati non sono espressi esplicitatemene nelle istitutiones di Gaio ma sono delle nozioni ricavate implicitamente. Non troviamo infatti una teoria in cui siano citati tutti e tre insieme se non in cui si descrivono i casi un cui può esserci una modifica o perdita di uno dei tre stati: Capitis deminutio maxima: perdita della liberta Capitis deminutio media: perdita della cittadinanza romana Capitis deminutio minima: mutamento della status familiare (poteva non rappresentare un peggioramento della propria situazione infatti permetteva l'acquisto delle capacità giuridica). Tutti i popoli antichi basavano la loro società sulla fitta presenza di schiavi, a Roma fino al3° secolo a.c. a causa del poco contatto con l'esterno non vi sono molti schiavi ma poi con l'inizio dell'espansione e soprattutto con le grandi guerre di conquista fuori dall'Italia questo fenomeno si sviluppò anche a Roma. Nella vita quotidiana il loro compito principale era quello di lavorare la terra, educare i figli e talvolta lavorare nelle botteghe artigiane. Il dominus aveva pieni poteri sul proprio schiavo perché questi era considerato un oggetto ma raramente veniva usata la mano pesante perché esso rappresentava per il padrone una ricchezza. Alla fine della repubblica addirittur