La costellazione materna di Stern

Riassunto di alcuni capitoli del libro "La costellazione materna" di Stern e descrizione delle teorie di Melanie Klein, Bowlby e Margaret Mahler (23 pagine formato pdf)

Appunto di serepuffetta
Quando si parla di approccio psicodinamico, il termine “dinamico” si riferisce alle forze psichiche che determinano un dato comportamento.
Questo termine è tratto dalla fisica, dove la dinamica è il ramo della meccanica che si occupa dello studio del moto dei corpi e delle sue cause, cioè delle situazioni che lo determinano e lo modificano. Le teorie psicodinamiche studiano l’interazione tra
l’esperienza soggettiva (come la persona vive l’interazione tra il sé e l’ambiente, quali sono le sue aspettative e le sue motivazioni) e il comportamento.


L’approccio psicodinamico è un modello della soggettività, volto a comprendere il rapporto tra l’individuo e il suo ambiente. Gli assunti dell’approccio psicodinamico sono:
1.
CAUSALITA’ O DETERMINISMO PSICHICO: a partire dall’osservazione di un comportamento problematico, si presume l’esistenza di processi psichici interni che lo condizionano e lo sostengono.
2. LIMITE DELLA COSCIENZA: non tutta la vita psichica è cosciente, una parte appartiene al dominio dell’inconscio, denominato più di recente “livello implicito”.
3. RAPPRESENTAZIONI INTERNE: è importante come le persone si rappresentano le relazioni in senso soggettivo, infatti, fin dalle prime fasi dello sviluppo, a partire dalle esperienze relazionali significative, si vengono a costruire degli schemi relazionali (script) che guidano il comportamento.


4. PERVASIVITA’ DEL CONFLITTO: le forze psichiche alla base del comportamento presentano un’ambivalenza, per cui si caratterizzano per un certo grado di conflittualità.
5. DIFESE PSICHICHE: sono meccanismi che distorcono la percezione di un evento conflittuale per attenuare l’angoscia che suscita. (es. umorismo = l’evento viene banalizzato scherzandoci sopra). Bisogna considerare il livello di maturità del meccanismo di difesa in rapporto all’età cronologica del soggetto, poiché esso dà un’ idea del livello di funzionamento della persona.