L'inclusione scolastica dei disabili

Il riassunto affronta il tema dell'inclusione scolastica: definizione, normativa e il problema dell'integrazione dei ragazzi disabili (8 pagine formato docx)

Appunto di girl09

L'INCLUSIONE SCOLASTICA DEI DISABILI

Didattica speciale per l’inclusione
Autori :Luigi d’Alonzo Fabio Bocci e Stefania Pinelli
Introduzione
Il grado di civiltà di un popolo si deduce dalla capacità che ha di accogliere tutti i suoi membri  compresi quelli più deboli.

Il livello di civiltà un Paese si deduce dallaqualità delle sue leggi che risultano essere tanto più avanzate quanto più riescono a migliorare la vita  dei cittadini , anche di coloro che hanno bisogno di aiuto e sono indifesi. La pedagogia speciale, la scienza pedagogica che si occupa di persone che hanno necessità speciali, ha sollecitato la società a prendere coscienza che è necessario occuparsi di tutte quelle persone che non possiedono tutte le potenzialità e abilità per entrare nel mondo per vivere dignitosamente.
In verità ,tutti abbiamo al necessità di cure specifiche il neonato per esempio se è privato di sostegni educativi non può sviluppare le sue potenzialità.Oggi viviamo meglio ma in una società più complessa che ci chiede di incrementare sempre il nostro sapere per vivere come cittadini liberi , un tempo invece in Italia non era così : c’era povertà ,miseria il lavoro si basava sulla forza fisica e anche quando ci fu il boom economico ,anche se la scuola era importante molti ragazzi dopo che completano il primo ciclo dell’obbligo ,non potevano permettersi si frequentare le superiori e l’università.

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INCLUSIONE SCOLASTICA: DEFINIZIONE

Molti ragazzi venivano emarginati e non ci si poneva  il problema di integrare i ragazzi con disabilità relegati da anni in scuole speciali lontane dal mondo educativo ordinario. Negli anni 70 il nostro Paese cambiò modificando il suo atteggiamento nei confronti delle persone più deboli e diventarono oggetto di attenzione dei politici e dei governi. Le fasce più disagiate, gli  anziani e i disabili ebbero nel Parlamento Italiano rappresentanti capaci di capire i loro bisogni . In quegli anni con la L. 118 del 1971 iniziò un percorso culturale di accettazione della diversità che ebbe come fulcro la scuola. Questa legge  in sieme alla L.517 del 1977 fu un’ innovazione scolastica perché ha modificato radicalmente la vita educativa e didattica con l’idea pedagogica che tutti  avevano il diritto di frequentare la scuola anche i disabili.

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NORMATIVA INCLUSIONE SCOLASTICA

Questa riforma non è stata ufficializzata molto nel senso che non si pubblicizzò il rinnovamento ma fu la più grande rivoluzione pedagogica perché le leggi menzionate apportarono una novità educativa che è riuscita a  generare un cambiamento nella proposta formativa ordinaria tradizionale. Gli insegnati si ritrovarono a contatto con bambini e ragazzi che fino ad allora erano inseriti in scuole speciali lontane da un contesto di vita regolare e civile . La loro presenza nelle classi ,la consapevolezza che occorreva prendere coscienza  dei loro bisogni e come intervenire pedagogicamente la consapevolezza che anche loro avevano il diritto di stare insieme agli altri realizzando una proposta formativa progettata sulle loro abilità, favorirono la maturazione di una coscienza morale , civile e culturale che si espanse anche nei contesti sociali extrascolastici. Aprire le scuole dell’obbligo alle persone con problemi diede a questi giovani la possibilità di frequentare scuole superiori, di avere accesso a quei servizi ideati per il cittadino venne data loro l’opportunità di vivere senza pregiudizi.

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INTEGRAZIONE INCLUSIONE

La L.104/92 sancì questi diritti dando mete da raggiungere  e suggerimenti doverosi sia a livello centrale che locale. Per questo gli insegnanti sono chiamati ad assumere competenze didattiche specifiche volte a soddisfare i bisogni particolari degli allievi che vivono con spontaneità le loro esperienze presentando senza imbarazzo le proprie difficoltà e necessità. Per cui la didattica speciale è indispensabile per soddisfare questi bisogni perché indica metodologie sicure,pratiche d’insegnamento fondate,prospettive didattiche valide per la crescita personale e comunitaria degli allievi.