La politica estera negli USA

Tratto dal libro "World Politics" di Franco Mazzei (7 pagine formato doc)

Appunto di cdecapitani
L’elezione di Barak Obama alla presidenza degli Stati Uniti ha suscitato molte aspettative sia nel Paese che all’estero.
Anche se la sua politica estera non ha ottenuto risultati spettacolari ma nel suo insieme il clima internazionale sembra cambiato.
Quale paradigma teorico applicare alla politica estera di Obama?
- realista con forti venature idealiste
- deve conciliare le tendenze al Wilsonismo e al Jeffersonismo altrimenti diventerà il nuovo Carter


Prima di cercare di definire il quadro culturale della PE negli USA è opportuno fare due osservazioni preliminari. 
Fluidità tra professioni:  fluidità che esiste tra professioni e funzioni diverse, come professore universitario e funzionario dell’Amministrazione. Questa sorta di revolving door che consente alla stessa persona una rotazione di ruoli è un caratteristica fondamentale della sociologia del dibattito della PE americana, in quanto assicura un apporto continuo di idee innovative : Stretta relazione tra teorici e decisori in materia di politica estera, tra idee e azione politica.
Un altro elemento è dato dai think tanks (TT), centri di ricerca molto attivi che pubblicano copiosamente, organizzano convegni e dibattiti politici e che secondo alcuni analisti operano come delle vere e proprie lobby. 


Questi sistemi contribuiscono a riempire il vuoto tra il mondo della ricerca che talvolta pecca di astrattismo ed è lontana dalle esigenze e dalle preoccupazioni dei decision makers, e il mondo dell’azione politica cui spesso mancano i tempi per delle analisi maggiormente approfondite.


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