Introduzione alla sociologia delle migrazioni
Migrazioni e migranti. Alla ricerca delle cause. L’inserimento nel mercato del lavoro. Sul versante dei migranti le funzioni delle reti sociali. Il Passaggio al lavoro indipendente. Donne migranti e famiglie transnazionali. I figli dell’immigrazione. La regolazione dell’immigrazione. Le politiche per gli immigrati. Trafficanti e trafficati. Pregiudizio, discriminazione, razzismo (35 pagine formato doc)
Capitolo 1: Migrazioni
e migranti
L'OGGETTO DI STUDIO E LE SUE CARATTERISTICHE
Le migrazioni sono un fenomeno antico come l'umanità, tanto che si può affermare che "gli umani sono una specie migratoria". Antichi testi come la Genesi e l'Esodo, raccontano di movimento di piccoli e grandi gruppi di popolazioni.
Nell'Atene classica, tra i cittadini a pieno titolo e gli schiavi, un ruolo economico fondamentale era coperto dai meteci, lavoratori e commercianti forestieri ammessi come residenti ma privi di diritti politici. Anche quelle che, nella nostra tradizione storiografica, sono state chiamate invasioni barbariche, per altri sono interpretabili piuttosto come migrazioni verso i territori dell'Impero romano di popoli di stirpe germanica, sospinti da altri di origine mongolica.
La storia delle colonizzazioni illustra invece un movimento in direzione opposta: per secoli, prima verso le Americhe, poi verso l'Africa, il Sud-Est asiatico e l'Oceania, gli europei andarono a insediarsi in modo violento, sopraffacendo le popolazioni native.
Questi esempi storici ci mostrano che se i trasferimenti da un territorio all'altro di singoli individui, di gruppi o di intere popolazioni sono fenomeni ricorrenti nella storia dell'uomo, non è agevole definire con precisione chi siano gli immigrati. Possiamo assumere come base di partenza la definizione di "migrante" proposta dalle Nazioni Unite: una persona che si è spostata in un paese diverso da quello di residenza abituale e che vive in quel paese da più di un anno.
L'OGGETTO DI STUDIO E LE SUE CARATTERISTICHE
Le migrazioni sono un fenomeno antico come l'umanità, tanto che si può affermare che "gli umani sono una specie migratoria". Antichi testi come la Genesi e l'Esodo, raccontano di movimento di piccoli e grandi gruppi di popolazioni.
Nell'Atene classica, tra i cittadini a pieno titolo e gli schiavi, un ruolo economico fondamentale era coperto dai meteci, lavoratori e commercianti forestieri ammessi come residenti ma privi di diritti politici. Anche quelle che, nella nostra tradizione storiografica, sono state chiamate invasioni barbariche, per altri sono interpretabili piuttosto come migrazioni verso i territori dell'Impero romano di popoli di stirpe germanica, sospinti da altri di origine mongolica.
La storia delle colonizzazioni illustra invece un movimento in direzione opposta: per secoli, prima verso le Americhe, poi verso l'Africa, il Sud-Est asiatico e l'Oceania, gli europei andarono a insediarsi in modo violento, sopraffacendo le popolazioni native.
Questi esempi storici ci mostrano che se i trasferimenti da un territorio all'altro di singoli individui, di gruppi o di intere popolazioni sono fenomeni ricorrenti nella storia dell'uomo, non è agevole definire con precisione chi siano gli immigrati. Possiamo assumere come base di partenza la definizione di "migrante" proposta dalle Nazioni Unite: una persona che si è spostata in un paese diverso da quello di residenza abituale e che vive in quel paese da più di un anno.