Le distribuzioni in statistica
Dispensa sulle distribuzioni unitarie, quelle di frequenze e le distribuzioni in classi. Lo scopo è imparare a passare da una distribuzione unitarie ad una di frequenze o in classi (6 pagine formato doc)
LEZIONE 2 LEZIONE 2 LE DISTRIBUZIONI In questa lezione verranno presentate le distribuzioni unitarie, quelle di frequenze e le distribuzioni in classi.
Lo scopo è imparare a passare da una distribuzione unitarie ad una di frequenze o in classi. Le distribuzioni unitarie In seguito alla rilevazione dei dati ci troviamo di fronte ad una distribuzione unitaria, formata dai dati grezzi ovvero dall'unità rilevata e dalla modalità che essa presenta relativamente al carattere in studio. Se, ad esempio, avessimo rilevato in una certa classe il voto preso all'esame di Statistica, ci troveremmo di fronte alla seguente situazione: Tabella 1 Questa è una distribuzione unitaria semplice: è definita semplice in quanto c'è solo un carattere rilevato. Se i caratteri fossero due avremmo una distribuzione unitaria doppia e così via… Distribuzioni di frequenze Il passo successivo è la creazione di una distribuzione di frequenze. Per quanto concerne il concetto di frequenza assoluta e relativa vedere a pag. 2 “ Le frequenze”. Creare una distribuzione di frequenze vuol dire associare ad ogni modalità del carattere la sua frequenza assoluta o relativa. Riprendiamo la nostra tabella 1 e costruiamo la relativa distribuzione di frequenze assolute: Tabella 2 Questa è la distribuzione di frequenze assolute derivante da una distribuzione semplice. Analogamente potremmo costruire la distribuzione di frequenze per una distribuzione doppia. Suddivisione in classi Quando si vogliono riassumere grandi quantità di dati grezzi (cioè non elaborati), è utile distribuire i dati stessi in classi e determinare il numero degli individui appartenenti a ciascuna classe, detto frequenza della classe. Per approfondimenti sulla distribuzioni in classi vai a pag. 6) “ Le classi”. Tabella 3 In generale sarà conveniente usare classi di uguale ampiezza. In particolare, le classi dovranno essere insiemi disgiunti in modo tale da non generare dubbi sull'appartenenza di una unità ad una classe. In questa lezione abbiamo definito una distribuzione unitaria, abbiamo elaborato i dati passando ad una distribuzione di frequenze, assolute o relative, abbiamo definito una suddivisione in classi. Dovremmo essere in grado di passare dai dati grezzi alle prime rudimentali elaborazioni. LE CLASSIDomande Queste sono delle domande che abbiamo preparato per darti un'idea di come si struttura una domanda durante un esame universitario.Se, invece, vuoi effettuare il test di valutazione su questa lezione vedi al menù laterale. Perchè passiamo dalle distribuzioni unitarie alle distribuzioni di frequenze? Quali sono i vantaggi che si hanno a raggruppare un carattere in classi? A quale esigenza si risponde andando a trasformare una distribuzione unitaria in una distribuzione di frequenze? In presenza di caratteri qualitativi ha a