Riassunto della Storia del diritto medievale, moderno e contemporaneo
riassunto dei volumi del professor Mario Ascheri dell'Università di Roma Tre (11 pagine formato doc)
Riassunto della Storia del diritto medievale, moderno e contemporaneo - Tardo impero romano, III secolo, due grandi eventi:
editto Caracalla (212): estensione della cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'impero
Legge delle citazioni (Valentiniano III, 426) sancisce l'efficacia vincolante degli iura (opinioni di alcuni dei maggiori giuristi dell'epoca)
Nell'ordinamento romano si distenguevano le leggi scritte, costitutiones, e gli iura, ovvero il diritto dei secoli precedenti cioè le regole tradizionali, i mores o usus.
Leggi anche Appunti di storia medievale
Roma non aveva imposto il proprio diritto nelle terre occupate. Impose solo un rigido controllo politico e militare, ma consentiva loro di tenere il proprio diritto
CRISTIANESIMO: dalle persecuzioni a religione di Stato
Per ostacolare il crescente consenso del cristianesimo si promossero i riti di venerazione del Princeps, imponendo la natura ultraterrena dell'imperatore. Questo non aiutò, così, quattro editti di Diocleziano (ultimo imperatore anti-cristiano) nel 303-304 condannano il cristianesimo come religione sovversiva.
Leggi anche Storia del diritto medievale e moderno
Costantino concede libertà di culto ai Cristiani con l'editto di Milano (313). Con esso prende anche via l'impero d'Oriente (Bisanzio, detta Costantinopoli). Egli varò delle costituzioni che conferirono giurisdizione speciale e diritti di successione alle chiese. Nel 325 con il Concilio di Nicea si apre la strada al cristianesimo religione di Stato che viene proclamata con l'Editto di Tessalonica del 380 (Teodosio I)
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FONTI DEL DIRITTO ROMANO NEL BASSO IMPERO
Il primo codice legislativo fu il Codice Gregoriano (292), compilato da un privato e consisteva nella raccolta di rescritti imperiali. Anche il secondo era privato, Codice Ermogeniano.
editto Caracalla (212): estensione della cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'impero
Legge delle citazioni (Valentiniano III, 426) sancisce l'efficacia vincolante degli iura (opinioni di alcuni dei maggiori giuristi dell'epoca)
Nell'ordinamento romano si distenguevano le leggi scritte, costitutiones, e gli iura, ovvero il diritto dei secoli precedenti cioè le regole tradizionali, i mores o usus.
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Roma non aveva imposto il proprio diritto nelle terre occupate. Impose solo un rigido controllo politico e militare, ma consentiva loro di tenere il proprio diritto
CRISTIANESIMO: dalle persecuzioni a religione di Stato
Per ostacolare il crescente consenso del cristianesimo si promossero i riti di venerazione del Princeps, imponendo la natura ultraterrena dell'imperatore. Questo non aiutò, così, quattro editti di Diocleziano (ultimo imperatore anti-cristiano) nel 303-304 condannano il cristianesimo come religione sovversiva.
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Costantino concede libertà di culto ai Cristiani con l'editto di Milano (313). Con esso prende anche via l'impero d'Oriente (Bisanzio, detta Costantinopoli). Egli varò delle costituzioni che conferirono giurisdizione speciale e diritti di successione alle chiese. Nel 325 con il Concilio di Nicea si apre la strada al cristianesimo religione di Stato che viene proclamata con l'Editto di Tessalonica del 380 (Teodosio I)
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FONTI DEL DIRITTO ROMANO NEL BASSO IMPERO
Il primo codice legislativo fu il Codice Gregoriano (292), compilato da un privato e consisteva nella raccolta di rescritti imperiali. Anche il secondo era privato, Codice Ermogeniano.