Storia del diritto romano
Un riassunto del testo "Bretone" per la facoltà di Giurisprudenza a Bari (33 pagine formato doc)
La caratteristica principale delle regole più antiche dei romani era L’ORALITA’, ma nonostante questo, erano comunque rispettate, perché convinti della loro obbligatorietà.
Queste regole erano chiamate REGOLE CONSUETUDINARIE O DI COSTUME. Esse, inoltre, erano accompagnate da un apparato sanzionatorio ed erano proiezione dell’organizzazione sociale e politica. L’organizzazione sociale originaria era di tipo GENTILIZIO, era formata, in pratica, da CLANS O GENS. Questi ultimi erano composti di gente che portava lo stesso nome ed erano un’organizzazione politica a sé stante.
L’organizzazione economica, invece, era di tipo AUTARCHICO: ogni gentilizio, cioè, provvedeva al suo sostentamento. Gli scambi tra gentilizi erano rari. LE REGOLE ERANO EMANATE DAI GRUPPI PIÙ POTENTI DELLA COLLETTIVITÀ, la quale doveva seguire, senza possibilità d’infrazioni, queste regole. Nonostante le regole di comportamento fossero espressione dei ceti dominanti, erano rispettate da tutti, sia perché tutta la collettività era convinta che rispettare quel determinato comportamento portasse ad una situazione di fortuna sociale, sia perché in esse c’era COMMISTIONE tra DIRITTO E SACRO, POTERE POLITICO E RELIGIONE: PROPRIO PER QUESTO MOTIVO L’INFRAZIONE D’UNA REGOLA ERA VISTA COME UN’OFFESA A DIO. La norma orale, però, non garantiva la certezza del diritto e l’imparziale applicazione della norma: l'arbitrarietà è una caratteristica importante della norma consuetudinaria.