Piranesi
Appunto molto ben fatto con le sue principali opere, temi ed illustrazioni (2 pagine formato pdf)
Giacomo Longo Corso di Storia dell'Architettura Ing.
Edile Architettura Anno I 1 GIOVAN BATTISTA PIRANESI (1720-1778) Questo artista, che spazia dall'incisione all'architettura, nasce (1720) e si forma a Venezia, proprio come incisore, in un periodo di decadenza (nel 1797 sarà deposto l'ultimo Doge, con il trattato di Campoformio); l'approfondimento parallelo del settore dell'architettura (lavora con architetti) lo porta ad unire, negli anni 30- '35, incisione e progettazione (ha grandi doti di disegno). Nel 1740 si trasferisce a Roma, dove dopo 3 anni pubblica la sua prima serie di incisioni, "Prima parte di architetture e prospettive inventate ed incise da Giovan Battista Piranesi", dove pone in rilievo il fatto di averle inventate. Si tratta di paesaggi in cui Piranesi inserisce gli elementi architettonici classici (che vede anche a Roma) all'interno di edifici di enormi proporzioni; è evidente l'improponibilità soprattutto sul piano economico di tali progetti, il che mette in rilievo la discrepanza tra la magnificenza degli antichi e la limitatezza del suo tempo (anche sul piano sociale). In questo rappresenta la sua visione del "destino" dell'architettura, troppo distante dalla perfezione classica, ormai tramontata: non ha senso cercare di riprendere il passato, o di rifondare sistemi architettonici. Ai moderni (suoi contemporanei) non rimane che vivere questa età del fare. Le sue tavole presentano grandi effetti di prospettiva, che trasmettono un senso di infinitezza dello spazio (dando talvolta corpo a edifici planimetricamente assurdi). Nelle serie successive inserisce anche elementi che tendono a individuare la natura come forza ostile all'architettura (e in conflitto con la cultura in generale), non come riferimento primo per rifondarla (come sostenevano alcuni, es. Laugier): in "camera sepolcrale" si nota come l'interno in rovina lo sia per l'attacco delle piante. Nel 1744 comporrà, a Venezia, 4 "capricci", in cui rappresenterà ironicamente rovine rococò in decomposizione, quasi le decorazioni tipiche di quello stile fossero davvero organismi. Nel 50 presenterà "Opere Varie", dove compariranno elementi di più periodi storici: l'ingresso di un ginnasio con una volta a cassettoni romana e una serie di leoni; una terma con pilastri composti alla base da colonnati greci con sovrapposti archi di trionfo, . Ci sono anche piante di enormi proporzioni, sviluppate "per gemmazione" attorno ad un nucleo, verso tutte le direzioni, fino a formare un labilinto Pianta di ampio e magnifico Collegio. Le 15 tavole delle "Carceri di Invenzione" (1750- 60) presentano paradossi geometrici e particolari
Giovan Battista Piranesi 01-10-2003 Nel 1468 Federico di Montefeltro, Duca di Urbino, conferisce al Laurana un "patentino di Architetto", per risolvere le questioni sorte tra architetti e mastri scultori (ecc.) sulle decisioni: da poco infatti si erano sviluppate alcune personalità molto capaci che avevano trasformato la professione di architetto in supervis