"Il caso clinico. Dal colloquio alla diagnosi"

Sintesi critica del testo di Nancy McWiliams: il colloquio, le difese, gli affetti, le identificazioni, i pattern, le credenze patogene (8 pagine formato doc)

Appunto di giorgioc79
La relazione tra formulazione di un caso e psicoterapia
La capacità di comprendere le persone è più importante della conoscenza delle tecniche terapeutiche, così il trattamento più adatto potrebbe essere basato sulle caratteristiche e la personalità del paziente.
Una buona formulazione psicodinamica può costituire una buona base per ogni successivo tipo di intervento.

Premesse di base
Intenzione del colloquio è raccogliere gli elementi necessari per una terapia utile alla persona. Anche in caso di terapie brevi non psicodinamicamente orientate, delle ipotesi operative sono importanti per massimizzare l'intervento, sia per ottenere benefici immediati che a lungo termine.
Alcuni di questi sono di seguito riportati.

Obbiettivi
Attenuazione dei sintomi. Solitamente sono vari e interconnessi, sono i primi ad attenuarsi quando si instaura una relazione sicura. Tuttavia se il terapeuta non riesce a contenere l'angoscia legata alla rivelazione o non da la sensazione di poter essere di aiuto in quell'ambito, i pazienti possono tenere per sé informazioni di rilievo.
Insight. Piuttosto che la comprensione, è la capacità di ricordare e provare ancora sentimenti e pensieri ritenuti impensabili a far migliorare i sintomi e a garantire salute emotiva. Si chiama "insight emotivo" la sensazione di comprensione e sorpresa legata alla riorganizzazione del proprio bagaglio biografico ed è terapeuticamente molto importante. Il significato passa da una definizione statica, cioè comprensione della storia personale, di motivazioni e circostanze della propria vita, ad una radicata nella relazione: realtà narrativa costruita insieme, che dia un senso al passato ed alla sofferenza del cliente. La comprensione, pur restando un obbiettivo centrale in vari approcci, può anche fornire un ruolo motivante alla prosecuzione del lavoro, mentre i fattori relazionali non specifici effettuano la loro azione curativa pur restando inconsapevoli.

Agency. Si intende il recupero della capacità di sentirsi liberi e padroni della propria vita. Questa è sia un assunto che un obbiettivo della terapia: il clinico interpella l'autonomia del cliente e si adopera per accrescerla lasciandogli libertà di gestire la seduta, evitando consigli, rispettando la sua libertà personale. In una formulazione implica la comprensione di come questo è stato compromesso.

Identità. È il tema del "chi io sono": in una cultura mutevole, varia, dove sono frequenti spostamenti e i messaggi che ci raggiungono sono i più diversi, dove manca un accesso diretto all'autorità, l'immagine di sé e la cognizione del posto che compete è in continua evoluzione. La questione invece non si pone nelle comunità piccole e stabili. La costruzione di un senso di identità forte e coeso è un fattore centrale della vita psicologica individuale e nella terapia. Questo dipende da fattori esterni, bisogno di sentirsi capiti, rispecchiati, accettati, convalidati nelle proprie esperienze soggettive (agevolati dalla verbalizzazione di credenze, sentimenti, desideri), ed interni, integrità ed autenticità interiore, capacità di vivere per i propri valori, essere onesti circa i propri sentimenti, atteggiamenti, motivazioni.