"Teorie del cinema": ottima sintesi del libro di Casetti

Riassunto di "Teorie del cinema" di Francesco Casetti (esclusi cap12 e 14). Si passeranno in analisi le teorie cinematografiche a partire dal ’45 (Eiseinstein, Arnheim, Canudo Balasz sono già lasciati alle spalle) (34 pagine formato doc)

Appunto di parforsa
TEORIE DEL CINEMA TEORIE DEL CINEMA Premessa Si passeranno in analisi le teorie cinematografiche a partire dal '45 (Eiseinstein, Arnheim, Canudo Balasz sono già lasciati alle spalle) Si parlerà di teoria nel senso Popperiano del termine= modo di vedere condiviso, serie di assunti, più o meno organizzati, espliciti e vincolanti, che servono da riferimento agli studiosi per spiegare il fenomeno in esame 1) LE TEORIE DEL CINEMA NEL DOPOGUERRA: 3 PARADIGMI, 3 GENERAZIONI La particolarità del cinema dopo il `45 La teorie che seguono il '45, benchè non rompano con la tradizione precedente, sono accomunate da alcune caratteristiche fondamentali: Accettazione del cinema come fatto di cultura Specializzazione della teoria del cinema (la teoria si separa dalla critica, si dota di linguaggio tecnico, si separa dalla pratica) Internazionalizzazione del dibattito Modi della ricerca Le diverse teorie del cinema possono essere divise in due grossi gruppi: quelle che assumono un punto di vista interno e quelle che assumono un punto di vista esterno Negli anni che vanno dal 1945 al 1965 ca.
vi è un grosso dibattito tra: Corrente estetico-essenzialista: considera il cinema come mezzo d'espressione (attraverso il quale proporre ideologie sentimenti…) da cogliere nella sua globalità Corrente scientifico-metodica: considera il cinema come una realtà oggettiva da esaminare nei diversi aspetti che la compongono Nel periodo che va dal 1970 al 1980 ca.
l'approcio scientifico si impone: tuttavia la scarsa innovatività di questo metodo fa sì che il dibattito si incentri più sulla ricerca di strumenti di indagine che non sul cinema vero e proprio All'interno di questo raggruppamento si vanno a delineare 2 diverse tendenze: Teorie analitiche: proseguono nel rigore che aveva caratterizzato la prima corrente metodica, applicando modelli universali Teorie interpretative (ermeneutiche): stabiliscono un “colloquio” con il loro oggetto di studio, applicando metodiche e categorie (se non ad hoc) influenzate dal campo d'indagine Ogni teoria (comprese le cinematografiche) si compone di 3 componenti essenziali: Componente metafisica o costitutiva: insieme di idee che sono alla base delle ricerca Componente sistematica o regolativa: che riguarda la forma che la ricerca seguirà e/o le massime metodologiche in cui si inquadra Componente fisica o induttiva: che concerne la raccolta dei dati empirici Tuttosommato le dispute teoriche nel cinema del dopoguerra vertono proprio sulla parte della teoria da privilegiare; tale scelta di campo porta alla nascita di 3 diversi paradigmi 3 Paradigmi Paradigma delle teorie ontologiche: la domanda che si pone è “Che cos'è il cinema?”. Tenta di rispondere a questa domanda ricercando caratteri essenziali e fornendo risposte globali Il suo modo di operare la induce a fare, più che delle recensioni o degli elenchi, alla ricerca delle definizioni del fenomeno che ha davanti Paradigma delle teorie metodologiche: la domanda che