Antropologia: definizione e storia

Riassunto del libro "Dal tribale al globale: introduzione all'antropologia". Definizione e storia dell'antropologia culturale (4 pagine formato doc)

Appunto di lorettadarko89

ANTROPOLOGIA: DEFINIZIONE

L’antropologia culturale può essere definita come il “sapere della differenza”.
Che cosa fanno gli antropologi? Si delineano due possibili risposte riconducibili a due percorsi di riflessione:
- La prima strada ci porta ad affermare che l’antropologia nasce in Europa nell’Ottocento e si caratterizza come studio dei popoli selvaggi. A quale scopo? Lo studio dei primitivi ci mette in grado di vedere meglio noi stessi, l’antropologia pone all’uomo un grande specchio che gli permette di osservarsi nella sua molteplice varietà.    Sullo sfondo dell’antropologia del Novecento si delineano due intenti, il primo di studiare le altre culture per salvaguardare le differenze culturali, il secondo (attraverso lo studio delle altre società) di farsi critica culturale della stessa società occidentale.
Il secondo intento è stato a lungo inevaso (non sbrigato), perché fino a poco tempo fa il mondo era diviso in tre parti:
? il Primo Mondo, quello dell’economia capitalistica
? il Secondo Mondo, quello dei paesi socialisti
? il Terzo Mondo, quello dei paesi sottosviluppati e in via di sviluppo
 

Antropologia: definizione e caratteristiche

ANTROPOLOGIA CULTURALE, SIGNIFICATO

Il terzo mondo è stato dunque il campo di applicazione quasi esclusivo del concetto di cultura in senso antropologico. A un certo punto è emersa la questione se l’antropologia fosse destinata a scomparire con l’approssimarsi della scomparsa delle popolazioni di cui si era fino a quel punto occupata, ma era infondata perché le popolazioni in questione non sono scomparse pur essendosi trasformate. A lungo gli antropologi hanno pensato che le società di cui si occupavano fossero prive di storia, incapaci di elaborare una dimensione temporale, ma le cose sono differenti perché le culture sono immerse nella storia e quindi non sono ferme.
La deriva generazionale: ovunque gli individui avvertono il loro momento come diverso e discontinuo da quello dei loro predecessori, nel senso che in ogni società esistono e sono rilevanti gli elementi di discontinuità, di rottura dalla norma della tradizione.
 

ANTROPOLOGIA TYLOR

La definizione di Tylor sulla cultura (“la cultura è un insieme complesso di credenze, arte, morale, diritto e qualsiasi altra capacità o abitudine acquisita dall’uomo in quanto membro di una società”) è il punto di riferimento classico dell’antropologia culturale. Punto di riferimento cronologico perché il 1871 è la data di nascita della disciplina. L’espressione “insieme complesso” sottolinea un degli aspetti più importanti, il mescolare. Questa definizione supera la separazione in classi, ceti o strati sociali, la cultura è intesa nel suo ampio senso etnografico. Il concetto nell’accezione di Tylor apre la via alla riflessione antropologica perché sancisce che la cultura è una caratteristica dell’uomo sociale in quanto tale, qualunque sia il luogo in cui si trova e il modo in cui si è organizzato. Da ciò deriva anche l’importanza del viaggio etnografico, il viaggio verso forme diverse di cultura.
le definizioni successive hanno un duplice carattere:
1.    cercano di individuare i contenuti che costituiscono l’ambito oggettivo della cultura (abiti e comportamenti sociali, credenze ecc..)
2.    affermano esplicitamente il carattere di acquisizione sociale della cultura (sottolineando la differenza tra eredità biologica ed eredità sociale, la cultura si apprende)