Futurismo e Razionalismo: caratteristiche ed esponenti
Caratteristiche ed esponenti del Futurismo e del Razionalismo (4 pagine formato doc)
FUTURISMO E RAZIONALISMO
Il futurismo nacque con un programma ben definito, dichiarato in un Manifesto firmato da Marinetti. In esso si esaltava il progresso tecnico della civiltà, si ammirava la velocità connessa con il rischio, si propugnava una nuova arte che distruggesse le forme del passato con tutti i canoni prefissati, i principi convenzionali, le leggi stabilite, in modo che fosse instaurato un tipo di comunicazione diretta e mai sperimentata. I futuristi rifiutavano il languido decadentismo e si riconoscevano nell’irrazionalismo dell'oltreuomo di Nietzsche e dello slancio vitale di Bergson, favorevoli a tutto ciò che significava mobilità, cambiamento, divenire, fino a mitizzare retoricamente il progresso tecnologico con un linguaggio quasi sempre dogmatico e violento.Da qui l'attacco spregiudicato contro il provincialismo delle vecchie istituzioni accademiche, l'atmosfera ristagnante della cultura, l'artificioso umanesimo sterile della poesia, l'evidente frattura con lo sviluppo letterario ed artistico degli altri paesi europei.
Il Futurismo: caratteristiche
FUTURISMO: VELOCITA' E DINAMISMO
Questo tentativo di inserirsi in una realtà di valori spirituali più vasta e di confrontarsi con le correnti più moderne è merito indiscusso del futurismo che sollevò l’Italia dall’isolamento culturale, tanto che la sua risonanza lo pose a confronto con i più significativi gruppi di avanguardie, ed in particolare con il cubismo, accusato di staticità costruttiva di matrice classica e negatore della connessione tra arte e vita.
Esso si avvicinò piuttosto all'impressionismo per l'immediatezza fugace delle immagini ed al divisionismo per la scomposizione del colore e della forma.Il futurismo, oltre che nella poesia e nella pittura, si manifestò nella scultura (Boccioni, Balla), nella progettazione architettonica (Sant'Elia), in musica (Russolo), nella invenzione scenica del teatro, nel Cinema e nella fotografia. Il futurismo si diffuse in molti paesi europei ed in particolare in Gran Bretagna, dove si sviluppò il movimento del vorticismo, ed in Russia, dove si espresse autonomamente, rompendo con la tradizione figurativa e volgendosi per lo più verso l'astrattismo.
FUTURISMO: CARATTERISTICHE
Boccioni. Boccioni diventa uno dei massimi esponenti della nuova corrente. Pittore, scultore, teorico, ne sostiene fervidamente le idee con la validità delle proprie opere e con scritti che costituiscono ancora oggi il veicolo più efficace per comprendere il futurismo.
Forme uniche della continuità dello spazio: l'opera intende dimostrare in quale modo sia possibile rappresentare il rapporto tra una figura che si muove e lo spazio in cui essa si muove, in modo che l'uno e l’altra costituiscano una forma unitaria. Un corpo in moto è plasticamente diverso da un corpo statico e per questo l'artista ha gonfiato i muscoli delle anche, ha accentuato le masse muscolari del petto e delle gambe ed ha posto in evidenza la forza esercitata dall'atmosfera sui polpacci mediante prolungamenti dinamici: è un esempio che indica la continuità del movimento in atto, e non semplicemente una forma statuaria, attraverso il gioco dei muscoli, aumentato anche dai riflessi di luce.
Nella sua opera si trovano simultaneità di vedute, la compenetrazione di piani, l’inserzione globale nello spazio. In questa opera parte dal lontano precedente ellenistico della Nike di Samotracia, trasformandone in senso futurista la dinamicità delle forme. Il significato dell’opera è espresso nel titolo: la forma umana, in movimento veloce, mentre già ha raggiunto una posizione e si accinge a procedere oltre, è in qualche modo ancora presente nello spazio precedente, perché nella nostra retina restano le immagini e soprattutto perché il moto è continuo e noi lo percepiamo in sintesi. Respinge anche il parallelo con la cinematografia; questa raggiunge l’apparenza di moto con la proiezione rapida e consecutiva di immagini immobili e diverse; il futurismo, invece ricerca una forma unica che sostituisca al vecchio concetto di divisione, il nuovo concetto di continuità e cita la filosofia di Bergson secondo la quale è arbitraria ogni separazione della materia in corpi indipendenti con contorni esattamente determinati.
ANTONIO SANT'ELIA
Sant’Elia. Sant'Elia, combattendo giustamente contro l'eclettismo dell'architettura italiana fra Ottocento e Novecento, stancamente ripetitiva di stili antichi, incapace cioè di essere attuale, sostiene che non si tratta tanto di modificare l'aspetto esteriore sostituendo nuove sagome o nuove decorazioni a quelle vecchie, quanto di «creare di sana pianta la casa futurista, di costruirla con ogni risorsa della scienza e della tecnica determinando una nuova armonia di profili e di volumi». Per ottenere ciò si dovrà evitare ogni monumentalità e decorativismo, basandosi sull'evidenza della tecnica edilizia moderna: «il calcolo sulla resistenza del materiale, l'uso del cemento armato e del ferro».
Sono idee la cui validità è già stata dimostrata concretamente dalla cosiddetta «architettura degli ingegneri». Il Manifesto di Sant'Elia è esemplare: non si limita ad elencare ciò che l'edificio moderno non deve avere (monumentalità, decorativismo ecc.); descrive anche con chiarezza «la casa futurista simile ad una macchina gigantesca. Gli ascensori non debbono rincantucciarsi come vermi solitari nei vani delle scale; ma le scale, divenute inutili, debbono essere abolite e gli ascensori debbono inerpicarsi lungo le facciate. La casa di cemento, di vetro, di ferro, senza pittura e senza scultura, ricca soltanto della bellezza congenita alle sue linee e ai suoi rilievi, brutta nella sua meccanica semplicità, alta e larga quanto più è necessario, e non quanto è prescritto dalla legge municipale, deve sorgere sull'orlo di un abisso tumultuante: la strada, la quale non si stenderà più come un soppedaneo a livello delle portinerie, ma si profonderà nella terra per parecchi piani, che accoglieranno il traffico metropolitano e saranno congiunti, per i transiti necessari, da passerelle meccaniche e da velocissimi tapis roulants». A parte l'osservazione sulle scale, che conservano invece tutta la loro utilità, sia per certi trasporti, sia per l'eventuale assenza di energia elettrica, le altre idee, anche se non nuove, sono importanti, soprattutto per l'Italia, attardata nel neomedioevo e nel neorinascimento. Di grande interesse è anche il progetto di fare scorrere il traffico cittadino sotto terra, attuando totalmente quei sottopassaggi che oggi si realizzano solo parzialmente in grandi città, ottenendo maggior velocità veicolare, evitando rumori e inquinamento e restituendo altre strade alla fruizione pedonale.
RAZIONALISMO
Razionalismo. Il ritorno all'ordine è il programma comune per tutta l'Europa che porta al ricupero e a realtà ed alla riscoperta del mondo in stretto rapporto con l'uomo. L'architettura predilige forme razionali, idonee alla funzionalità degli edifici; la scultura e la pittura, in Italia, seguono per lo più un indirizzo classicheggiante.