Come funzionano i polmoni

L'apparato respiratorio in dettaglio (2 pagine formato doc)

Appunto di verardo88
Come funzionano i polmoni Come funzionano i polmoni Ogni 24 ore noi immettiamo nel nostro corpo 13 mila litri di aria e altrettanta ne espelliamo: se solo per qualche minuto manca l'ossigeno, la macchina del corpo umano si ferma, definitivamente.
La respirazione per noi è un'azione banale, che eseguiamo senza neppure pensarci ma è un processo che ogni volta attiva sistemi molto complessi. Nella respirazione non entrano in gioco soltanto i polmoni, contenuti nella gabbia toracica, ma anche molte altre strutture. I nostri polmoni sono racchiusi in una specie di giubbotto corazzato formato dalle costole perché sono organi molto vulnerabili che vanno perciò salvaguardati da urti e traumi. Il sistema è elastico: infatti le costole, muovendosi per l'azione dei muscoli respiratori, consentono e accompagno l'espansione dei polmoni durante la respirazione.
La capacità polmonare, a massima estensione, è di circa 6,5 litri nella donna, 7,5 litri nell'uomo. Si calcola che nel corso della vita un individuo compia circa mezzo miliardo di respiro, dal primo della nascita all'ultimo della morte, con un ritmo di 12-15 al minuto. In questo modo vengono ossigenati circa 300 milioni di litri di sangue, l'equivalente di un piccolo lago. Ma procediamo con ordine, seguendo il percorso dell'aria che entra dalla bocca. Il primo ostacolo che l'aria incontra sul suo passaggio è il velopendulo, un'appendice di tessuto che si trova all'ingresso della gola e che è uno dei responsabili del russare: durante il sonno, infatti, i tessuti si rilassano, il velopendulo si affloscia e l'aria è costretta a passare attraverso una strettoia, producendo rumori, che in taluni risuonano più forte di altri. Procedendo verso la laringe l'aria incontra un bivio, che da un lato porta allo stomaco e dall'altro ai polmoni: una specie di valvola, l'epiglottide, smista l'aria da una parte e il cibo dall'altra, comportandosi come uno scambio ferroviario che entra in azione ogniqualvolta viene ingerito del cibo, deviandolo verso l'esofago. Al passaggio del cibo l'epiglottide si piega all'indietro, verso il basso, proteggendo così le vie respiratorie; il suo movimento è automatico (movimento riflesso) e avviene ogni volta che deglutiamo. Questo sistema di chiusura è solo umano: gli scimpanzé, per esempio, usano i due canali (laringe ed esofago) contemporaneamente e anche i neonati umani, nei primi mesi di vita, hanno la capacità di bere il latte e respirare nello stesso tempo. È nella zona dell'epiglottide che avviene la formazione dei suoni che consentono il linguaggio: l'aria, che esce dai polmoni, viene, infatti, qui “modulata” dalle corde musicali. Queste ultime sono in realtà come delle labbra molto sottili, attraverso le quali passa l'aria che proviene dai polmoni: sono costituite da un tessuto perfettamente elastico, proprio perché devono potersi contrarre per permettere la formazione dei suoni. La zona è particolarmente ricca di muscoli e legamenti proprio per rispondere meglio a