Mendel e la genetica classica

La genetica classica: spiegazione della teoria cromosomica dell'ereditarietà di Mendel (2 pagine formato doc)

Appunto di sergiomantelli96

MENDEL E LA GENETICA CLASSICA

Cap.11: Gregor Mendel e la genetica classica - Cap.12: Geni e cromosomi. Mendel iniziò la sua attività sperimentale sulla trasmissione dei caratteri ereditari in un periodo in cui alcune conoscenze scientifiche erano già note, altre no.

Cosa conosceva e di cosa non aveva idea? Conosceva che entrambi i genitori contribuiscono alla determinazione delle caratteristiche della prole e che questi contributi vengono portati dai gameti.
Non aveva idea di cosa fossero i cromosomi e il DNA. Legge della segregazione (definizione) Ogni individuo ha coppie di fattori per ogni unità ereditaria e i membri di una coppia segregano (si separano) nella formazione dei gameti. Considerazioni sulla legge della segregazione: cosa Mendel ipotizzò, intuì e dedusse dalla sua attività sperimentale e che sintetizzò nella suddetta legge della segregazione? Ipotizzò che alla base del processo della riproduzione sessuata ci fossero la fecondazione e la meiosi.

GENETICA CLASSICA TEORIA CROMOSOMICA DELL'EREDITARIETA'

Intuì l'esistenza delle cellule diploidi e dei cromosomi omologhi, dedusse che i gameti (aploidi) dovevano contenere la metà delle informazioni ereditarie, cioè un allele per ogni carattere, rispetto alle altre cellule del corpo. Dopo la fecondazione, le due componenti (alleli) di ciascuna unità ereditaria, portate separatamente dai due gameti (aploidi), si uniscono nella formazione dello zigote (diploide). Ciascuna componente di ogni coppia poteva manifestarsi oppure no, ma era comunque presente e poteva essere trasmessa alla generazione successiva. Com'è rappresentato, per convenzione, un allele, quali combinazioni possibili ci possono essere tra loro, le condizione che determinano e la conseguente definizione di un organismo.

Mendel e la genetica: tesina di terza media

MODELLI DI EREDITARIETA'

Un allele è rappresentato con una stessa lettera: maiuscola per indicare l'allele dominante, minuscola per quello recessivo. Ci possono essere tre combinazioni possibili: se i due alleli sono uguali, entrambi dominanti o entrambi recessivi, condizione omozigote, allora l'organismo è detto omozigote per quel carattere; se i due alleli sono diversi tra loro, condizione eterozigote, l'organismo è detto eterozigote per quel carattere. Le modalità con cui si manifesta il carattere che le coppie di alleli determinano Se i due alleli sono uguali, condizione omozigote, il carattere che essi determinano si manifesterà. Se i due alleli sono diversi, condizione eterozigote, un allele può essere dominante rispetto all'altro e si manifesterà solo il carattere corrispondente a questo allele.

Mendel e la genetica: spiegazione

GENOTIPO E FENOTIPO

Distinzione tra genotipo e fenotipo - Il fenotipo è l'insieme delle caratteristiche osservabili, cioè espresse. Il genotipo è l'insieme degli alleli, dominanti e recessivi, da cui dipende l'espressione dei caratteri. Il testcross: definizione e a cosa serve È un incrocio sperimentale tra un individuo con fenotipo dominante e quindi con genotipo sconosciuto per un dato carattere e un altro individuo con fenotipo recessivo e quindi con genotipo conosciuto. Serve a determinare il genotipo dell'individuo con fenotipo dominante per un dato carattere. Infatti se da questo incrocio si ha una generazione con individui che presentano nel fenotipo il carattere recessivo, allora si può dedurre che il genotipo sconosciuto è eterozigote; è invece omozigote in caso contrario. La legge di Mendel dell'assortimento indipendente (definizione) e le considerazioni che Sutton ha fatto per poterla ritenere valida.