Le origini dell'alchimia
Appunto sulle origini dell'alchimia: cinese, greco, alessandrina, europa medievale, declino dell'alchimia in occidente (2 pagine formato doc)
Troviamo un principio di chimica già da quando l’uomo ha imparato ad utilizzare il fuoco per estratte i metalli dai loro minerali, per associarli in leghe, per produrre vetro, cuocere l’argilla ecc…
Molti del processi chimici conosciuti in quel tempo non erano accessibili a tutti, ma erano tramandati solo a pochi e fidati addetti.
L'alchimia formò la base della metallurgia fin dal suo manifestarsi verso la fine del Neolitico, ed appariva, in una cultura senza alcuna conoscenza formale di fisica o chimica, come un'opera magica, pertanto, per gli alchimisti non vi fu ragione alcuna di separare la dimensione materiale da quella simbolica o filosofica.
La parola alchimia deriva dal termine khemeia che secondo alcuni deriva dalla parola “nero”, con allusione colore del suolo fertile egiziano, dal quale si pensava provenissero le conoscenze naturali più remote, quindi andando a significare “arte della terra d’Egitto”.
Altri ritengono che derivi dall’arabo alkmya, in cui kimya significa “arte di fare leghe metalliche / di trattare succhi vegetali”.
Nella parola alchimia il prefisso al- deriva sicuramente dall’arabo; molti popoli, nelle tecnologie metallurgiche rimanevano legati alle pratiche magiche ( come gli arabi che volevano trasformare in oro i metalli vili)
Le prime teorie che cercarono di spiegare il comportamento della materia risalgono ai filosofi greci ( come l’atomismo democriteo), in cui la scienza e la religione erano ben distinte.
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Successivamente gli influssi di arabi ed egiziani portarono, sulla cultura greca, la nascita dell’alchimia, un antica pratica protoscientifica (campo di ricerca che non si è ancora sviluppato fino a diventare una disciplina scientifica, ma che può avere il potenziale per diventarlo), che collegava elementi di chimica, fisica, astrologia, arte ,semiotica, metallurgica, medicina e religione.