Lavoro subordinato e lavoro autonomo

Lavoro subordinato e lavoro autonomo: significato, caratteristiche, differenze e legislazione riguardante il lavoro subordinato ed il lavoro autonomo

Lavoro subordinato e lavoro autonomo
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LAVORO SUBORDINATO E LAVORO AUTONOMO

Lavoro subordinato e lavoro autonomo
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Il lavoro può essere svolto in maniera subordinata o in maniera autonoma.

Il lavoratore subordinato è una persona che si impegna a prestare il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze dell’imprenditore.

Il lavoratore autonomo è una persona che si impegna a compiere un’opera o un servizio in cambio di un corrispettivo.

DIFFERENZE TRA LAVORO DIPENDENTE E SUBORDINATO

Le differenze tra lavoro dipendente e lavoro subordinato sono:

  • il lavoratore autonomo gestisce improprio la propria attività mentre se è dipendente prende ordini dal datore di lavoro;
  • nel lavoro autonomo il lavoro è specifico mentre nel lavoro dipendente è rappresentato dalle energie intellettuali o fisiche che il lavoratore mette a disposizione del datore di lavoro;
  • il lavoro autonomo è caratterizzato da uno studio professionale o una bottega artigianale invece nel lavoratore dipendente non c’è;
  • il rischio del lavoro svolto ricade direttamente sul lavoratore autonomo ma non sul lavoratore subordinato;
  • il corrispettivo: nel lavoro autonomo si calcola in base all’opera svolta mentre nel lavoratore autonomo è calcolato in base al tempo di lavoro svolto.

La Costituzione dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e cioè lo Stato ha il compito di prendere decisioni per favore l’impiego dei cittadini. Ed il dovere dei cittadini è di svolgere il lavoro in modo da far progredire la società.

I CONTRATTI COLLETTIVI

I contratti collettivi sono gli accordi stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e le associazioni sindacali dei datori di lavoro. I contratti collettivi comprendono una parte normativa ed una parte obbligatoria:

  • la parte normativa è un insieme di clausole;
  • la parte obbligatoria è quella che vincola i datori di lavoro ed i lavoratori.

Si arriva al contratto collettivo in tre fasi:

  1. preparazione della proposta contrattuale;
  2. contrattazione tra le parti;
  3. accordo tra le parti.

I principali livelli di contrattazione collettiva sono:

  1. il livello interconfederale: tra le associazioni dei lavoratori (Cisl, Cgl e Uil) e le associazioni delle imprese (Confindustria);
  2. il livello di categoria: tra le categorie di lavoratori (metalmeccanici, chimici etc.);
  3. il livello aziendale: tra i lavoratori e l’impresa.

Il lavoro subordinato può essere svolto sia alle dipendenze di un privato e sia alle dipendenze dello Stato o di un Ente pubblico.

I SOGGETTI DEL RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO

I soggetti del rapporto di lavoro subordinato sono: il datore di lavoro e il lavoratore.

Esistono quattro categorie di lavoratori subordinati:

  1. i dirigenti: ricoprono un ruolo molto elevato nell’impresa;
  2. i quadri: si trovano tra i dirigenti e gli impiegati e svolgono mansioni importanti per l’azienda;
  3. gli impiegati: svolgono una attività intellettuale;
  4. gli operai: svolgono un’attività manuale.

Inoltre esistono altre due categorie di lavoratori che sono:

  • i funzionari che di trovano tra i dirigenti e gli impiegati e si trovano soprattutto nei settori del credito e delle assicurazioni;
  • gli intermedi: che si trovano nella categoria più alta degli operai.

La mansione è ciò che svolge il lavoratore nel modo spiegato dal datore di lavoro. La qualifica designa il livello professionale del lavoratore. L’inquadramento del lavoratore nell’azienda va in base al livello.

Il datore di lavoro è chi dà ad altri un lavoro alle proprie dipendenze in cambi di una retribuzione. Se il datore di lavoro è lo Stato o un ente pubblico si ha un rapporto di pubblico impiego.

IL CONTRATTO DI LAVORO

Il contratto di lavoro è il contratto con cui il lavoratore si impegna a lavorare alle dipendenze del datore di lavoro in cambio di una retribuzione. Il contratto di lavoro può essere:

  • oneroso: perché è necessario pagare il lavoratore;
  • sinallagmatico: perché da un lato c’è la prestazione di lavoro e dall’altra c’è la retribuzione;
  • commutativo: i contratti di lavoro stabiliscono le prestazioni e le controprestazioni;
  • eterodeterminato: perché il contenuto del contratto di lavoro viene stabilito dal datore di lavoro.

Gli elementi essenziali del contratto di lavoro sono:

  • l’accordo delle parti;
  • la causa: che è lo scambio tra lavoro e retribuzione;
  • l’oggetto: che è costituito dal lavoro e dalla retribuzione;
  • la forma: che è prevista la forma scritta.

Il contratto di lavoro può essere sottoposto a condizione:

  • sospensiva: quando l’assunzione diventerà effettiva se chi richiede un lavoro supera la prova;
  • risolutiva: che può essere illecita se tende a raggirare delle norme sui licenziamenti.

Se il contratto di lavoro prevede un termine finale, allora si ha un contratto a tempo determinato.

Il patto prova si ha quando il lavoratore deve affrontare un periodo di prova prima di essere assunto definitivamente.

OBBLIGHI E DIRITTI DEL LAVORATORE

Gli obblighi del lavoratore sono:

  • obbligo di diligenza: il lavoratore deve svolgere con diligenza il proprio compito;
  • obbligo di obbedienza: il lavoratore deve osservare le disposizioni del titolare;
  • obbligo di fedeltà: il lavoratore deve tutelare gli interessi del datore di lavoro ed in particolare è divieto per il lavoratore: il divieto di concorrenza: cioè il lavoratore non può trattare affari in concorrenza con il datore di lavoro; obbligo di riservatezza: cioè il lavoratore non può divulgare notizie relative all’azienda in cui lavora.

I diritti del lavoratore sono:

  • diritto alla retribuzione: il lavoratore ha diritto alla retribuzione che può essere: stipendio: per gli impiegati, i quadri e i dirigenti; salario: per gli operai.

La retribuzione può essere:

  • a tempo: e quindi la somma di denaro è stabilita in base al tempo di lavoro svolto;
  • a cottimo: e quindi la somma di denaro è stabilita in base al tempo di lavoro svolto ed anche in base al risultato ottenuto.

La retribuzione del lavoratore si compone di diverse parti:

  • paga base: che è stabilita dai contratti collettivi;
  • indennità di contingenza: che ha la funzione di garantire l’adeguamento dello stipendio in base all’inflazione;
  • attribuzioni accessorie: sono somme di denaro che vengono aggiunte alla paga come ad esempio dei premi produzione.

inoltre il lavoratore ha diritto al Trattamento di fine rapporto e alle indennità speciali.

Diritti personali del lavoratore:  diritto alla salute: ferie, riposo settimanale; diritto di essere adibito alle mansioni per cui è stato assunto; diritto alla conservazione del posto di lavoro in caso di malattia o maternità ed infortunio; diritto alla libertà di opinione, diritto allo studio per i lavoratori studenti.

OBBLIGHI E POTERI DEL DATORE DI LAVORO

Gli obblighi del datore di lavoro: pagare lo stipendio o salario, garantire la sicurezza sul posto di lavoro e tutela assicurativa o previdenziale.

I poteri del datore di lavoro sono:

  • potere direttivo: organizzare l’esecuzione del lavoro;
  • potere di controllo: controllare che il lavoro venga eseguito in modo corretto;
  • potere disciplinare: nel momento in cui il lavoratore viene meno ai suoi doveri, il datore di lavoro può applicare delle sanzioni disciplinari, come ad esempio: il richiamo verbale, l’ammonizione scritta, la multa, la sospensione o il licenziamento.

LEGGE BIAGI

La legge Biagi disciplina il lavoro part-time, le collaborazioni coordinate e continuative, il lavoro interinale e l’apprendistato.

Il lavoro part-time è un rapporto di lavoro con orario ridotto rispetto a quello ordinario.

La collaborazione coordinata e continuativa è una rapporto di lavoro in cui il lavoratore non è subordinato e svolge un progetto o un programma.

Il lavoro interinale è un contratto con cui l’impresa fornisce uno o più lavoratori ad un’altra impresa.

L’apprendistato è un rapporto di lavoro con cui una impresa deve insegnare all’apprendista un lavoro qualificato.

Ci sono anche nuove forme di contratto di lavoro:

  • il lavoro ripartito: in cui due o più lavoratori si assumono l’impegno di svolgere un lavoro insieme;
  • il lavoro intermittente: in cui il lavoratore fornisce prestazioni intermittenti;
  • la somministrazione del lavoro: in cui un’agenzia intermediaria mette in contatto l’impresa ed il lavoratore;
  • il lavoro a progetto: in cui il lavoratore non è subordinato al datore di lavoro ma concorda con esso le modalità di svolgimento di un progetto di lavoro;
  • il lavoro occasionale: che riguarda un'attività svolta presso famiglie o enti senza scopo di lucro. Solo dopo aver svolto il lavoro al lavoratore verranno corrisposti dei buoni prepagati;
  • il contratto di inserimento: viene stipulato con lo scopo di inserire categorie particolari di persone nello svolgimento del lavoro.

CAUSE DI SOSPENSIONE DEL LAVORO E TFR

Il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto di lavoro in caso di: infortunio e malattia, aspettativa, sciopero, congedo di maternità...

Il datore di lavoro può sospendere l’attività lavorativa del lavoratore per:

  • sospensione dell'attività produttiva: in questo caso il lavoratore ha diritto ad un integrazione di salario e per questo è stata stabilita la Cassa Integrazione e cioè il lavoratore ha diritto a percepire l’80% dello stipendio mensile.

In generale il rapporto di lavoro può terminare per:

  • scadenza del termine in caso di contratto a termine;
  • morte del lavoratore;
  • accordo delle parti;
  • recesso del lavoratore.

Il licenziamento può avvenire per:

  • giusta causa: nel caso in cui il lavoratore sia inadempiente sul posto di lavoro;
  • giustificato motivo: è come la giusta causa ma per motivi meno gravi;
  • giustificato motivo oggettivo: il datore di lavoro licenzia il personale superfluo.

Il lavoratore che viene licenziato può impugnare l’atto di licenziamento entro 15 giorni per chiedere i motivi di licenziamento ed il datore di lavoro deve provare il motivo del licenziamento.

Nel caso in cui il licenziamento sia fatto da una ditta con più di 15 dipendenti, i sindacati possono chiedere un incontro con il datore di lavoro per cercare una soluzione ed evitare il licenziamento.

Le ditte con più di 15 dipendenti possono usufruire della mobilità ed i lavoratori potranno ricevere un indennità e verranno iscritti nelle liste di mobilità per trovare una nuova occupazione.

TFR: è il trattamento di fine rapporto e spetta al lavoratore dopo che ha cessato il proprio lavoro. Il TFR viene accantonato ogni anno di lavoro del dipendente e corrisponde ad una quota pari all’importo della retribuzione annua diviso per 13,5.

Il lavoratore dopo 8 anni di lavoro presso la ditta può richiedere un anticipo della somma di TFR pari al 70%.

Un consiglio in più