Il pubblico impiego: riassunto di diritto
Pubblico impiego: riassunto. Caratteristiche, principi della Costituzione, evoluzione normativa, responsabilità e dirigenza pubblica
IL PUBBLICO IMPIEGO: RIASSUNTO
La pubblica amministrazione consegue le proprie finalità avvalendosi di persone fisiche le quali agiscono al suo servizio formando e manifestando la volontà degli organi a cui sono preposte oppure svolgendo varie attività tecniche o materiali. Si definisce rapporto di servizio la relazione giuridica che intercorre fra le varie amministrazioni e le persone fisiche che agiscono per essa.
CARATTERISTICHE DEL PUBBLICO IMPIEGO
Il rapporto di pubblico impiego si verifica quando il dipendente svolge un’attività professionale a servizio di un ente pubblico dietro retribuzione. Da questa definizione emergono quindi le seguenti caratteristiche:
- Il soggetto pubblico: può essere instaurata soltanto da amministrazioni pubbliche, in quanto i pubblici dipendenti nell’esercitare la loro attività devono realizzare finalità che competono allo Stato e agli enti pubblici;
- La preminenza dell'ente pubblico: perché l’ente pubblico si pone su un piano di supremazia rispetto ai dipendenti, le cui attività e responsabilità sono disciplinate con provvedimenti amministrativi autoritari;
- Al servizio della Nazione: anche se i dipendenti appartengono alle categorie diverse (impiegati, magistrati, diplomatici, insegnanti, militari..) sono tutti al servizio esclusivo della nazione;
- La prestazione lavorativa: l’attività professionale presenta i seguenti caratteri: personale, professionale, continua e retribuita.
PRINCIPI COSTITUZIONALI SUL PUBBLICO IMPIEGO
La regolamentazione del rapporto di impiego è di essenziale importanza perché i dipendenti dello stato e degli enti pubblici ne realizzano i fini istituzionali; pertanto i principi fondamentali in materia di pubblico impiego sono fissati a livello costituzionale:
- Articolo 51
Afferma che tutti i cittadini possono accedere agli uffici pubblici;
- Articolo 54
Impone l’obbligo di lealtà a chi svolge funzioni pubbliche che deve adempiere con disciplina e onore;
- Articolo 97
Dispone che le attribuzioni e le responsabilità dei dipendenti devono essere determinate dalla legge e stabilisce che agli impieghi pubblici si accede mediante concorso;
- Articolo 98
I pubblici impiegati devono operare al servizio esclusivo della nazione;
- Articolo 28
Sancisce la diretta responsabilità dei pubblici dipendenti per gli atti che ledono ingiustamente i diritti altrui;
- Articoli 35-40
Riguardano in generale la tutela del lavoro e il diritto di sciopero che si applica anche agli impiegati pubblici.
L’EVOLUZIONE NORMATIVA SUL PUBBLICO IMPIEGO
Da vari anni è in corso la privatizzazione del pubblico impiego che consiste nell’estendere al suo sistema le norme che disciplinano il lavoro privato. Nel 1983 venne introdotto il metodo della contrattazione collettiva per regolare vari aspetti del rapporto che fino ad allora erano stabiliti direttamente dalla legge. Nel 1993 un nuovo decreto estese il campo della contrattazione collettiva ed infine nel 2001 si è completato il processo di privatizzazione del rapporto che non è più denominato “pubblico impiego” ma “rapporto di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche”.
L’accesso al pubblico impiego prevede lo svolgimento di una serie di atti:
- Pubblicazione del bando di concorso in cui viene indicata la modalità di svolgimento della selezione dei concorrenti; sono indispensabili i seguenti requisiti:
Maggiore età;
Godimento dei diritti civili e politici;
Possesso del titolo di studi richiesto per la qualifica;
Cittadinanza italiana. - Svolgimento delle prove attraverso una serie di verifiche scritte, orali e pratiche.
- Proclamazione dei vincitori che hanno superato le prove selettive.
- Accettazione dell'incarico da parte del vincitore.
- Superamento del periodo di prova.
- Entrata in ruolo, cioè nell’organico stabile della pubblica amministrazione.
L'ESTINZIONE DEL RAPPORTO DI PUBBLICO IMPIEGO
Le cause di estinzione del rapporto di pubblico impiego possono essere:
- Dipendenti da eventi naturali: morte del lavoratore;
- Dipendenti dalla volontà del lavoratore: dimissioni;
- Dipendenti dalla volontà della pubblica amministrazione: collocamento a riposo in presenza delle condizioni previste dalla legge (pensione), decadenza dell’impiego (per incompatibilità con incarichi o professioni), dispensa dal servizio (per motivi di salute o scarso rendimento).
LA RESPONSABILITÀ
La Costituzione prevede la responsabilità diretta dei funzionari e dei dipendenti pubblici per gli atti compiuti nel loro esercizio.
Vi sono 3 tipi di responsabilità:
- Responsabilità penale: si configura quando la legge considera le infrazioni come reati (corruzione, peculato, omissione di atti d’ufficio) e le punisce con sanzioni penali.;
- Responsabilità civile: si verifica quando la condotta del dipendente causa un danno ingiusto ai terzi e lo obbliga a risarcire il danno; il danneggiato può anche rivolgersi direttamente alla pubblica amministrazione, la quale, poi, può rivalersi sul dipendente;
- Responsabilità amministrativa, che si suddivide in:
- Responsabilità disciplinare: si verifica quando il lavoratore viene meno alle regole del rapporto di pubblico impiego; secondo la gravità della violazione si dividono in: rimprovero verbale (con il quale il dipendente è richiamato all’osservanza dei suoi doveri, ma non ha conseguenze), censura scritta (che contiene un biasimo scritto e motivato del comportamento scorretto), riduzione temporanea dello stipendio, sospensione della retribuzione (per un periodo non superiore a 6 mesi), destituzione (che determina la cessazione del rapporto di lavoro perché si è considerati non più idonei a prestare servizio nella P.A);
- Responsabilità contabile: riguarda le violazioni delle norme sui procedimenti di spesa e sulla custodia del denaro pubblico.
I DIRIGENTI PUBBLICI
Dipendenti di particolare tipo, per i quali trovano applicazione norme specifiche, sono i dirigenti pubblici. La riforma degli anni ’90 ha privatizzato completamente il lavoro della dirigenza pubblica, sancendo la responsabilità esclusiva dei dirigenti sulla gestione e sui risultati raggiunti. Ha istituito un ruolo unico della dirigenza suddiviso in due fasce. Inoltre, il mancato raggiungimento degli obiettivi comporta la revoca dell’incarico, l’assegnazione a un incarico meno prestigioso e, nei casi più gravi, il licenziamento.
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