Riassunto della Costituzione italiana

Costituzione Italiana: riassunto. Dall'articolo 1 ai principi fondamentali: struttura, definizione e breve storia della Costituzione

Riassunto della Costituzione italiana
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Costituzione italiana: riassunto

Costituzione Italiana: riassunto
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La Costituzione Italiana è definita innanzi tutto come la legge fondamentale del nostro Stato, che sancisce le regole della vita sociale e le norme dell’ordinamento dello Stato. La Costituzione Italiana è composta di 139 articoli, divisi in quattro sezioni:

  • I Principi Fondamentali (art. 1-12),
  • Diritti e doveri dei cittadini (13-54),
  • Ordinamento della Repubblica (55-139),
  • Disposizioni transitorie e finali.

Costituzione italiana, entrata in vigore

La Costituzione italiana nasce dal lavoro di una commissione di 75 saggi che il 31 gennaio 1947 sottoposero all'Assemblea Costituente un testo che, dopo l'esame di numerosi emendamenti, venne approvato il 22 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1 gennaio 1948. La Costituzione fu firmata dal presidente della Repubblica Enrico De Nicola e controfirmata dal presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e dal presidente dell'Assemblea Costituente, Umberto Terracini.

Principi fondamentali della Costituzione italiana: riassunto

I primi 12 articoli esprimono i principi su cui poggia la vita dello stato, quindi i principi fondamentali; essi sono concordati da rappresentanti di tutti i partiti per indicare le caratteristiche dello stato. L’articolo 1 dichiara che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro; vi sono inoltre delle libertà che nessuno può violare ne limitare che sono i diritti umani: diritto dell’integrità fisica della persona, al nome, al cognome, alla privacy etc. I diritti sociali comprendono la libertà di parola, di pensiero, di religione, di stampa e di riunione. Tra i diritti politici sono fondamentali il diritto al voto e di partecipazione alle cariche pubbliche.
I princìpi fondamentali e la prima parte della Costituzione contengono, innanzitutto, un ampio riconoscimento dei diritti civili e politici essenziali, che vengono garantiti nella loro immodificabilità: l'uguaglianza davanti alla legge e l'inviolabilità dei diritti dell'uomo. Espressamente tutelate sono le minoranze linguistiche. Sono poi riconosciuti esplicitamente i diritti della famiglia, dei minori, il diritto alla salute, la libertà delle arti e delle scienze, il diritto all'istruzione.

Diritti e doveri del cittadino

Accanto ai diritti civili e politici la Costituzione stabilisce dei diritti sociali che hanno valore di programma politico-sociale per guidare la società italiana verso obiettivi d’uguaglianza sostanziale. Questo aspetto, che contraddistingue la Costituzione italiana, trova espressione diretta nell'articolo 3, comma secondo: "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli d’ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del paese". In questo senso vanno interpretati il riconoscimento del diritto al lavoro e la subordinazione della proprietà e dell'iniziativa privata agli interessi collettivi.

I diritti del cittadino sono inoltre riconosciuti e tutelati non solo con riferimento a ciascun individuo, ma anche nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua attività (famiglia, comunità locale, partiti, sindacati, associazioni etc.). Un richiamo preciso sottolinea i doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Un'altra peculiarità della Costituzione Italiana consiste nell'elencazione, oltre che dei diritti, dei doveri dei cittadini. Accanto al diritto-dovere del lavoro, consistente nello svolgere un'attività utile per la società, vi sono la fedeltà alla Repubblica, il pagamento delle imposte, il dovere dei genitori di curarsi dei figli, il dovere di votare e di difendere la patria.

Ordinamento dello Stato

La seconda parte della Costituzione definisce le strutture dell'ordinamento statale: il Parlamento, nucleo centrale del sistema politico, con il suo bicameralismo perfetto; il presidente della Repubblica, con un ruolo di garante dell'unità nazionale e di coordinatore, mediatore e regolatore dei rapporti tra i poteri dello stato; il presidente del Consiglio dei ministri e il governo, detentori del potere esecutivo e dell’indirizzo politico; la magistratura, di cui è solennemente riconosciuta l'autonomia. Tale riconoscimento è duplice in quanto, da un lato, la magistratura è dichiarata "ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere" e, dall'altro, il giudice è detto "soggetto soltanto alla legge", il che significa che non ha alcun superiore gerarchico. Assegnazioni, trasferimenti, promozioni e provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati spettano al Consiglio superiore della magistratura, presieduto dal presidente della Repubblica, e non al ministro di Grazia e Giustizia. Sempre nella seconda parte della Costituzione sono elencate e descritte nelle loro funzioni e organi le Regioni, le Province e i Comuni.

I potere dello Stato

Lo stato italiano come tutti gli Stati moderni, ha separato i tre poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. Al Parlamento, formato dal Senato della Repubblica e dalla camera dei deputati, spetta il potere legislativo cioè la preparazione, la formulazione e l’approvazione delle leggi. Al Governo, formato da un Consiglio dei Ministri presieduto dal Presidente del Consiglio, spetta il potere esecutivo, cioè l’applicazione delle leggi e l’attuazione dei servizi. Alla Magistratura spetta il potere giudiziario, cioè l’applicazione di sanzioni per quei cittadini che non rispettano le leggi dello Stato. I tre poteri nella Costituzione Italiana sono separati per tutelare e preservare la libertà dei cittadini.

Il potere legislativo

Il Parlamento svolge la funzione legislativa cioè elabora e approva le leggi. Esso è costituito da Camera dei Deputati e Senato della Repubblica. Deputati e senatori sono eletti per 5 anni: questo periodo è detto “legislatura”. La Camera dei deputati, composta da 630 membri (400 deputati a partire dalla XIX legislatura), svolge la sua attività nel Palazzo Montecitorio a Roma; il Senato comprende 315 membri (200 senatori a partire dalla XIX legislatura) più alcuni senatori a vita nominati dal Presidente della Repubblica e risiede a Palazzo Madama a Roma. Può essere eletto deputato qualsiasi cittadino italiano che abbia compiuto i 25 anni, mentre per essere eletti senatori bisogna avere almeno 40 anni.

Il potere esecutivo

Il potere esecutivo, cioè il compito di far eseguire le leggi e di renderle operative spetta al Governo. Il Governo è composto dal Presidente del Consiglio, o Capo del Governo, e dai ministri. Essi formano il Consiglio dei Ministri. Il Governo presta giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica che lo nomina e presenta il suo programma politico alle Camere per ottenere la fiducia entro dieci giorni dalla nomina. Il Presidente del Consiglio dirige la politica governativa e coordina l’attività dei Ministri, che sono responsabili collegialmente dagli atti del Consiglio dei Ministri e individualmente del ministero di loro competenza. Tra i Ministeri ricordiamo:

  • Ministero dell’Interno, che svolge la funzione di primaria importanza, quale quella di dirigere la Polizia e le Prefetture;
  • Ministero della Difesa, preposto alla salvaguardia dello Stato e del territorio nazionale;
  • Ministero degli Esteri, che si interessa dei rapporti e delle relazioni con gli altri Stati;
  • Ministero della Pubblica Istruzione, che si occupa dell’educazione dei giovani e di tutti i problemi riguardanti l’istruzione di ogni ordine e grado;
  • Ministero della Sanità, che deve tutelare la salute dei cittadini.

Il potere giudiziario

Alla Magistratura è affidato il potere giudiziario, cioè il compito di giudicare e punire i trasgressori delle leggi e dei regolamenti dello Stato.

La Costituzione afferma l’autonomia e l’indipendenza della Magistratura dal potere esecutivo e dal potere legislativo. I giudici devono garantire l’applicazione delle leggi in modo uguale per tutti. Le garanzie di giustizia imparziale per tutti i cittadini si basano, oltre che sull’autonomia della Magistratura da ogni altro potere, anche sui seguenti principi:

  • provvedimenti adottati dalla magistratura devono essere motivati;
  • l’imputato non può essere considerato colpevole fino a quando non è stata pronunciata una sentenza che lo condanni.

La partitocrazia

I partiti sono fondamentali per la vita democratica se essa è, come dice la sua etimologia (dal greco demos: popolo, kratos: potere) una partecipazione vera, di potere, dei cittadini. Come può un singolo cittadino, in comunità così vaste come quelle degli Stati moderni, comunicare e far valere le proprie idee quando si prendono decisioni che riguardano la sua città o addirittura la sua nazione? Partecipando alle elezioni politiche, amministrative o nazionali, il cittadino elegge un proprio rappresentante in Parlamento (o nei Consigli comunali, provinciali, regionali). Questi rappresentanti appartengono ad una lista di un partito che si candida. Il cittadino può anche iscriversi ad un partito ed esserne un attivo militante. In ogni caso, attraverso il partito prescelto, il singolo cittadino esprime le proprie idee sul tipo di società, sullo sviluppo del Paese, sulle questioni sociali e morali che sono comprese nel programma politico di ciascun partito (di cui il cittadino può anche fare parte attiva con diritto di far valere le proprie idee).

La Costituzione (art. 49) attribuisce ai partiti la funzione di determinare la politica nazionale. Tutti i partiti, come si è detto, al momento delle elezioni presentano la lista dei propri candidati e durante la campagna elettorale esplicitano pubblicamente i loro programmi. I partiti che ottengono la maggioranza dei voti formano il governo dello Stato (o i governi regionali, provinciali, comunali). Nelle moderne democrazie accanto alla maggioranza che governa è importante il ruolo della minoranza (i partiti di opposizione) che propone, critica e controlla aspirando a diventare a sua volta maggioranza, in un’alternanza che nelle attuali società sempre più tende a creare un bipolarismo (due grandi fronti politici) e non una frantumazione in tanti piccoli partiti.

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    Domande & Risposte
  • Cos’è la Costituzione Italiana?

    E’ la legge fondamentale dello Stato Italiano, detta le norme che regolano la vita sociale e l’ordinamento dello stato.

  • Com’è composta la Costituzione Italiana?

    La Costituzione è composta da 139 articoli, divisi in quattro sezioni: principi fondamentali, diritti e doveri dei cittadini, ordinamento della Repubblica e disposizioni transitorie e finali.

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