Cinema e fotografia

Appunti di Educazione Artistica su: fotografia e movimento; il cinema dalla fine dell'800. (2 pagine formato doc)

Appunto di bnina
IL CINEMA IL CINEMA FOTOGRAFIA E MOVIMENTO Negli ultimi decenni dell'Ottocento, grazie alla fotografia, si riesce per la prima volta a studiare il movimento in modo dettagliato.
Un uomo che salta o un cavallo che corre vengono scomposti in una serie d'immagini successive dal fotografo Muybridge. Negli stessi anni Marey inventa il “fucile fotografico, uno strumento che precorre la macchina da presa. Le sue “cromofotografie”, immagini che riuniscono in una sola fotografia le diverse fasi di un movimento, saranno utilizzate dai futuristi. IL CINEMA Il 28 dicembre 1895 i fratelli Lumière effettuano a Parigi la prima proiezione cinematografica pubblica.
Il cinema è da subito uno strumento di spettacolo, ma solo verso il 1915 David Wark Griffith realizza i primi veri e propri film in cui l'immagine ripresa diventa l'elemento di un linguaggio specifico, basato sull'alternarsi delle scene, l'evolversi delle azioni, le inquadrature, la narrazione, la scenografia. Nel 1911 sorge Hollywood, simbolo della nuova industria cinematografica e di quel particolare fenomeno di massa che è il divismo, cioè la fanatica ammirazione di milioni di persone per un attore o un'attrice. Verso il 1920 il regista Sergej Ejzenstejn, esponente della scuola russa, realizza un cinema fatto di “tipi umani” anziché di “divi”. La sua capacità di cogliere l'inquadratura più efficace e di rendere il ritmo del racconto fa del cinema un'opera artistica. Nel 1926 viene proiettato al pubblico americano il primo film sonoro (Don Giovanni). Nonostante l'opposizione di famosi registi del tempo (fra cui Charlie Chaplin), il sonoro diverrà subito il solo modo di fare cinema. Il colore invece, anche se già sperimentato nel 1935, sarà poco utilizzato fino agli anni Cinquanta. La forza comunicativa del cinema è dovuta al fatto che in esso si uniscono immagini, parole, musica, movimento, senso dello scorrere del tempo, come nella realtà. L'elemento artistico più specifico è senza dubbio il ritmo, cioè il susseguirsi più o meno accelerato o rallentato di scene e azioni che riescono a catturare l'attenzione dello spettatore e a comunicare emozioni.