Soren Kierkegaard
Analisi del pensiero del filosofo (6 pagine formato doc)
Periodo storico Kierkegaard vive nella prima metà dell’Ottocento.
Fu un filosofo cristiano, fatto inusuale per quel periodo. La sua filosofia fu più stravagante di quella di Schopenhauer. Visse e morì sconosciuto, ma fu il precursore dell’esistenzialismo. Inoltre fu un filosofo poeta, non scrisse mai trattati filosofici, ma le sue teorie vanno ricercate nei suoi testi.
Il compito della filosofia La prima tesi di Kierkegaard riguarda il compito della filosofia. Egli rifiuta la dottrina hegeliana e in generale tutte le dottrine classiche perché finora questa hanno affrontato i problemi dell’uomo da un punto di vista generale, dell’umanità, delle sue caratteristiche comuni. Egli afferma l’istanza del singolo, dell’essere umano che non deve essere assorbito nell’umanità. Il singolo è il fulcro di quello che deve essere lo studio filosofico e per questo uno studio oggettivo dell’uomo è sbagliato. Il compito della filosofia è quello di comprendere i problemi dell’uomo soggettivamente, perché soltanto così si può arricchire la vera conoscenza del genere umano.
Le scelte e la fede Alla base della vita di ogni singolo essere umano stanno le scelte, le possibilità. Kierkegaard è il primo filosofo che mette in luce il carattere negativo e paralizzante che possono avere le scelte su un uomo. Infinite sono infatti le scelte che l’uomo compie nella sua vita, anche inconsapevolmente e per ognuna di queste scelte l’uomo non può avere una visione completa delle conseguenze, in quanto le conseguenze di tutte le sue scelte sono influenzate dalle scelte di tutti. Le scelte possono essere quindi un fattore paralizzante nella vita di un uomo, quando questi non riesce a compierle non potendo avere una visione completa delle conseguenze. Le scelte hanno inoltre un carattere negativo in quanto vengono effettuate senza la consapevolezza degli effetti, che possono essere positivi e negativi, che possono essere rivoluzionarie per la vita del singolo. Questa paralisi di fronte alle scelte è descritta da Kierkegaard come il “Concetto dell’Angoscia”.
Nell’analisi della vita Kierkegaard cerca di chiarire le scelte fondamentali che si offrono all’uomo e le alternative dell’esistenza che si delineano in base alle scelte compiute dai soggetti. Chi però non riesce a compiere delle scelte, come si ritiene Kierkegaard, rimane al di fuori di queste alternative ed assume un valore contemplativo della vita.
Basilare nella sua dottrina è la fede cristiana, nell’aiuto soprannaturale della quale vede l’unico modo di sottrarre l’uomo dall’Angoscia, dall’incapacità di scegliere, dalla disperazione.
Egli quindi riconduce la vita di ogni essere umano a tre modelli fondamentali:
vita estetica (goditi la vita): sul modello edonista essa si basa sul raggiungimento del piacere.
vita etica (scegli il bene): sul modello kantiano essa si basa sull’essere buono.
vita religiosa (abbi fede)
Ogni uomo, per quanto poco intelligente o socialmente discrimi