Fichte, Dottrina della scienza: riassunto

Gli aspetti principali della "Dottrina della scienza" di Fichte: riassunto (3 pagine formato doc)

Appunto di rosetta

FICHTE, DOTTRINA DELLA SCIENZA: RIASSUNTO: I PRINCIPI

Nella “Dottrina della scienza” egli espose la propria filosofia.

Egli infatti vuole individuare il fondamento dal quale tutto parte e tutto torna. Questo fondamento, questo principio comune non è un fatto ma è un atto. Egli vuole spiegare come la ragione, nella sua attività libera, produce essa stessa i propri oggetti. Fichte riconosce nell'Io il fondamento e questa filosofia è detta idealismo.

Egli esprime i tre principi fondamentali in maniera dialettica (tesi, antitesi, sintesi) che corrispondono ai tre momenti dell'Io: l'io pone se stesso assolutamente (tutte le caratteristiche dell'io e le sue rappresentazioni sono frutto del suo autoporsi). L'io è puro e attivo. Questo principio è ricavato da quello d'identità A=A, questa identità è posta nell'io e dall'io, e l'io non può porla se prima non pone se stesso.

Fichte: riassunto


FICHTE PENSIERO

Condizione di ogni conoscenza è l'io come autocoscienza, essa è libera. all'io assoluto si oppone un non-io assoluto. Il principio determina l'esistenza di un non-io che limita l'io; l'io diviene coscienza perché avverte un non-io che lo limita. l'io oppone, nell'io (infinito), al non-io divisibile un io divisibile. L'io prende coscienza della relazione tra io e non-io, che si limitano l'un l'altro. Nella coscienza l'io puro è assoluto (né limitato, né divisibile); l'io a cui si oppone un non-io è limitato e divisibile. Fichte quindi afferma: l'esistenza di un io infinito l'esistenza di un io finito (il pensiero dei singoli uomini) la realtà di un non-io (natura) che si oppone all'io finito, ma è posto dall'io infinito.

Fichte: riassunto breve


FICHTE FILOSOFIA

IL PRIMATO DELLA RAGION PRATICA, LA LIBERTA' FORMALE, LA LIBERTA' DEL VOLERE, LA LIBERTA' EROICA, LA LIBERTA' DEL DOVERE, IL MALE COME INERZIA. La parte pratica della dottrina della scienza spiega come l'io pone se stesso come determinante il non-io, cioè come la ragione pratica agisce sul mondo. Per realizzarsi come realtà infinita, l'io deve trovare nel suo cammino un ostacolo che gli imponga di fare uno sforzo per superarlo e quindi di agire. L'ostacolo è il non-io, la natura, il mondo esterno che è l'io stesso a porlo per cercare continuamente di superarlo e affermare la propria libertà. (Si può essere liberi solo quando ci sono resistenze).