Karl Popper: riassunto
Karl Popper: riassunto di filosofia sul neopositivismo, su Einstein, sul suo pensiero, sul principio di falsificabilità, sulla critica epistemologica al marxismo e alla psicoanalisi, su "Congetture e confutazioni", su Kant, sullo storicismo, utopia e violenza e sulla teoria della democrazia (10 pagine formato doc)
KARL POPPER RIASSUNTO
• FILOSOFIA ED EPISTEMOLOGIA
La filosofia della scienza, o epistemologia, si presenta come la continuazione storica del positivismo ottocentesco, pur distinguendosi da esso per la concezione critica della scienza.
• IL NEOPOSITIVISMO
L’espressione più tipica della filosofia della scienza del ‘900 è il neopositivismo, la cui tesi di fondo è che l’unica conoscenza valida è quella soggetta a verifica empirica, mentre la metafisica si risolve in una serie di pseudo - proposizioni, prive di valore conoscitivo e dotate di una semplice portata emotiva o sentimentale.
Karl Popper: riassunto
KARL POPPER PENSIERO
Karl Popper. Popper prende le distanze dal neopositivismo, sostiene che la scienza non si fonda sul principio di verificabilità, bensì su quello di falsificabilità, secondo cui una teoria può essere definita scientifica quando può essere smentita dall’esperienza. Popper riabilita la filosofia e la metafisica, considerate non falsificabili, ma non per questo prive di senso.
Popper Nasce a Vienna ove studierà filosofia, materia in cui si laureerà, matematica e fisica per i quali otterrà l’abilitazione all’insegnamento. Pubblica in tedesco la sua opera fondamentale La Logica Della Ricerca, edita successivamente in inglese sotto il nome di Logica Della Scoperta Scientifica. Con l’avvento del nazismo si trasferisce in Nuova Zelanda dove scriverà La Miseria Dello Storicismo e La società aperta e i suoi nemici. Alla fine della guerra si stabilisce a Londra dove insegnerà. Tra le sue opere abbiamo: Congetture e Confutazioni, La Ricerca Non Ha Fine, L’io E Il Suo Cervello. Muore a Londra nel 1994.
Karl Popper: pensiero
POPPER FILOSOFO
• POPPER E IL NEOPOSITIVISMO
Il rapporto tra Popper e il neopositivismo è uno dei problemi più controversi e discussi. Sono state elaborate tre interpretazioni:
1. Popper sarebbe stato una sorta di neopositivista dissidente, ma pur sempre neopositivista (interpretazione dominante fino alla fine degli anni ’50);
2. Popper sarebbe stato l’avversario per eccellenza del neopositivismo (interpretazione dominante a partire dagli anni ’60);
3. Quella di Popper non è né un’epistemologia né una critica, bensì una posizione intermedia, una sorta di combinazione di elementi neopositivistici e anti-neopositivistici. Popper sarebbe un epistemologo che sta al confine tra neopositivismo e anti-neopositivismo.
La più fondata delle ipotesi è la terza. Lo stesso filosofo dichiara che già abbozzato sia i problemi, sia le soluzioni di fondo della sua teoria della scienza. Le tesi neopositivistiche condivise da Popper sono:
1. La battaglia per l’unità della scienza;
2. La persuasione dell’unicità del metodo scientifico;
3. L’ipotesi di un linguaggio osservativo neutrale;
4. L’idea della scienza come migliore esempio di condotta intellettuale.
Popper: falsificazione
POPPER E EINSTEIN
Dalla lettura delle sue opere, e come Popper stesso scrive ne “La Ricerca Non Ha Fine”, l’influenza dominante in lui è esercitata da Einstein. Il rapporto tra Popper e Einstein è uguale a quello tra Kant e Newton. Come il kantismo risulta comprensibile solo grazie ad un preliminare riferimento a Newton, così il popperismo è comprensibile solo con un riferimento di base a Einstein. Popper rimase colpito dal fatto che Einstein avesse formulato delle previsioni rischiose, ossia che, a differenza di quelle del marxismo e della psicoanalisi, fossero programmaticamente organizzate non in vista di facili conferme, ma di possibili smentite o falsificazioni. Popper condivide con Einstein la conclusione che le teorie scientifiche non sono verità assolute, ma ipotesi o congetture. Popper trae da Einstein il falsificazionismo e il fallibilismo.