Il pensiero filosofico di Fichte: riassunto
Riassunto del pensiero filosofico di Fichte e in particolar modo dei "Fondamenti dell'intera dottrina della scienza" e confronto con Kant (5 pagine formato doc)
FICHTE: PENSIERO FILOSOFICO
Johann Gottlieb Fichte (1762-1814) pubblicò nel 1794 i Fondamenti dell'intera dottrina della scienza, opera che può essere identificata come il primo vero e proprio manifesto della filosofia idealista.
Gli elementi teorici essenziali dell'idealismo di Fichte sono i seguenti: Fichte sente la necessità da un lato di prendere a fondamento della nuova filosofia il pensiero kantiano, ma dall'altro di superarne le contraddizioni e la mancanza di sistematicità.Filosofia di Fichte: riassunto
FICHTE PENSIERO SINTESI
Guarda, al contrario di altri filosofi, alla Critica della Ragion Pratica, in quanto ha un primato sulla Critica della Ragion Pura dato che è qui che si tratta la libertà e poi ha anche una funzione pedagogico-religiosa. Il filosofo ha inoltre la necessità di tener ferma la Critica del Giudizio, poiché tratta temi quali la creatività.
Conclude Kant costruendo un sistema filosofico e lo supera affermando il primato del soggetto e la spontaneità creativa dell'io. Quest'ultima, anche se Kant non concorda, è ricavabile dallo schematismo trascendentale che tratta nell'Analitica dei principi (quando parla dell'immaginazione dice che è legata alla sensibilità poiché produce intuizioni, ma anche all'intelletto poiché le produce spontaneamente).FICHTE: IDEALISMO
Tale spontaneità dell'Io fichtiano si manifesta nella sua attività: conoscenza e spontaneità morale. Rifiuta la concezione dogmatica dell'essere. Fa una distinzione tra dogmatismo ed idealismo dicendo che non si tratta di una corrente di pensiero, ma di un modo diverso di essere, poiché chi crede nella libertà non può essere che idealista. Non si può più pensare che esista un oggetto e un pensiero separato. La conoscenza è una relazione tra oggetto e pensiero e l'oggetto non ha una sua esistenza al di là delle forme del pensiero, è sì qualcosa di indipendente dalla coscienza (la cosa in sé kantiana), ma può manifestarsi solo attraverso le forme spontanee del pensiero.