L'Idealismo etico di Fichte, riassunto

Fichte determina il passaggio dal criticismo all'Idealismo in quanto sostiene che l'Io è assoluto e infinito (1 pagine formato doc)

Appunto di eliforever3

L'IDEALISMO ETICO DI FICHTE RIASSUNTO - Fichte determina il passaggio dal criticismo all'idealismo in quanto sostiene che l'Io è assoluto e infinito.

L'Io fichtiano non è persona, sostanza o lio personale di ciascun individuo - Giovanni, Laura, etc. - ma attività creatrice del mondo. Esso è creatore, conferisce senso al mondo, senza l'Io il mondo non potrebbe essere. In Fichte assistiamo ad una sorta di enfatizzazione dell'Io che da semplice condizione del conoscere (io penso kantiano) diviene fonte del reale, cioè Dio.
L'Io per Fichte è attività autocreatrice, cioè pone se stesso, crea se stesso, l'Io risulta strutturalmente libertà. L'Io è attività agente e prodotto dall'azione. In quanto attività creatrice ed autocreatrice, l'Io , per definizione è assoluto , ovvero un ente che non è limitato dalle cose. Non dipende da nulla. In quanto assoluto, l'Io è infinito, in quanto abbraccia, in sé tutta la realtà. Tutto ciò che esiste nell'Io e per l'Io, ha tutto dentro di sé e nulla fuori di sé.

Leggi anche Differenze tra Idealismo estetico ed etico

IDEALISMO DI FICHTE, FILOSOFIA: LA VITA DELL'IO - L'Io fichtiano è attività, cioè sforzo perenne incessante di autoperfezionamento, cioè un tendere infinito verso un ideale meta di perfezione, pertanto la vita dell' Io si articola in tre momenti logici (non cronologici): Nel primo momento , che non può essere oggetto di dimostrazione, né di deduzione Io pone se stesso, cioè si autodetermina, (attività autocreatrice) affermandosi attraverso il principio di identità (Aristotele) IO = IO. (assioma per eccellenza) Nel secondo momento , l'Io pone il non io , ossia la natura e il mondo, o in termini filosofici l'oggetto. (attività creatrice) Un oggetto (“gettato contro” ob iectum) che si contrappone al soggetto ma tale contrapposizione è necessaria poiché essendo l'Io un'attività, ha bisogno di un oggetto (altro da sé) per realizzarsi, ma ciò comporta una reciproca limitazione dell'Io e del non Io. Leggi anche Riassunto su Fichte, Schelling e l'Idealismo tedesco