Platone - riassunto sulla teoria delle idee, dell'anima, confronto con socrate e con sofisti

Riassunto approfondito che tratta: Confronto tra Socrate e Platone, la posizione di Platone contro i sofisti, la teoria delle Idee e la teoria sulle reminiscenza dell'anima (4 pagine formato doc)

Appunto di flon88
Untitled LA FILOSOFIA DEI DIALOGHI GIOVANILI E LA CRISI DEL SOCRATISMO Nei dialoghi giovanili Platone è totalmente impegnato nella problematica del maestro, al punto che questi dialoghi costituiscono la fonte più attendibile per ricostruire la filosofia di Socrate.
I grandi temi sono quelli: dell'identità tra virtù e scienza della determinazione di questa scienza come scienza del bene e del male della conseguente insegnabilità della virtù come il coraggio, la saggezza, l'amicizia, la santità, alla virtù scienza in generale Quindi tutte le virtù particolari si riducono alla scienza del bene e del male. Per identificare cos'è il bene e cos'è il male, Platone propone i motivi più caratteristici del Socratismo: la doverosità del dialogo la ricerca della verità mediante la discussione esame critico delle reciproche convinzioni la persuasione che solo nell'ambito di un esame critico possono emergere quei valori universali e stabili che devono poter presiedere alla condotta di tutti gli uomini.
Il convincimento che il bene, una volta conosciuto può essere attuato, dal momento che esso, presentandosi come ciò che è sommamente utile e piacevole, attrae irresistibilmente la volontà dell'uomo e il suo desiderio. Tuttavia, proprio nell'accettazione delle tesi socratiche, cominciano a nascere nella riflessione platonica, problemi ed esigenze nuove. Prima di tutto, Platone avverte come quei valori di cui Socrate era andato alla ricerca tutta la vita, non possono pretendere di avere quella stabilità e quell'universalità che è loro richiesta se continuano ad essere concepiti come realtà che cadono sotto i nostri sensi che mutano e che periscono; e bisogna anche considerare che ogni consenso che si raggiunge nel dialogo, viene rimesso in discussione e la discussione nasce in una situazione d'ignoranza (cioè il sapere di non sapere. Ma per Platone la vera scienza non può essere scienza dell'eterno, cioè possesso stabile ed immutabile di ciò che è sempre vero e reale. Consegue da ciò non solo una rinnovata critica alla retorica sofistica, in quanto produttrice di una persuasione senza verità, ingannevole e capace di trovare credito solo tra gli incompetenti, ma anche una revisione profonda dei principi del socratismo da cui Platone marca un progressivo distacco. In antitesi ai sofisti ma procedendo oltre lo stesso Socrate, Platone ritiene che la scienza abbia i caratteri della stabilità e dell'universalità e quindi della porzione ed essendo convinto che il pensiero rifletta l'essere, ossia che la mente sia una riproduzione di ciò che esiste, Platone si chiede quale sia l'oggetto proprio della scienza. Ovviamente non possono costituire oggetto della scienza le cose del mondo sensibile apprese dai sensi che sono mutevoli e imperfette e quindi dominio di quella corrispondente forma di conoscenza MUTEVOLE E IMPERFETTA che Platone chiama OPINIONE (doxa). Oggetto della scienza per Platone non possono che essere le Idee. Per Platone l'idea un'entità immutabile e perfetta