Platone: vita e pensiero

Riassunto della vita, delle opere e del pensiero di Platone (4 pagine formato doc)

Appunto di satoru95

DUALISMO PLATONICO ONTOLOGICO E GNOSEOLOGICO

Platone.


LE IDEE: Platone ammette l’esistenza di idee universali a cui fare riferimento nel formulare un giudizio e che esse hanno una propria esistenza, che sono immutabili, perfette ed eterne, e infine che queste idee risiedono in un mondo completamente separato da quello terreno, “l’iperuranio”, aldilà del cielo.
Dualismo ontologico e gnoseologico: il mondo sensibile (quello terreno) è nettamente separato da quello delle idee, e per questo si crea una frattura chiamata “dualismo ontologico” (cioè dell’essere), a cui corrisponde un “dualismo gnoseologico” (cioè del sapere); il mondo delle idee coincide con la scienza (epistéme), mentre il mondo sensibile (mutevole e imperfetto) corrisponde all’opinione (la dòxa). Per Platone esistono due tipi di conoscenza: quella perfetta, del mondo delle idee, e quella imperfetta (che non va confusa con l’ignoranza) del mondo sensibile.
Poi definisce il “nulla” un qualcosa di inconoscibile.

Platone: vita, pensiero e Dialoghi

PLATONE: VITA E PENSIERO

Relazione tra idee e cose: Platone parla di “mimesi” (imitazione), poiché le cose imitano le idee, di “metessi” (partecipazione), perché le cose sensibili partecipano in qualche modo alla perfezione delle corrispettive idee nel mondo ideale, e infine di “parùsia” (presenza), perché nelle cose sono sempre presenti le idee.
Classificazione delle idee: Platone classifica le idee in due grandi tipologie:
1) Quelle che si riferiscono a valori etici (come il bene, la bellezza e la giustizia).
2) Quelle che si riferiscono a enti matematici universali (come il numero, la linea, il cerchio ecc.)
Tuttavia per rendere più chiara questa divisione occorrerebbe un’ulteriore classificazione, tra gli oggetti naturali (come le piante, gli animali) e quelli artificiali (come il letto, le sedie o il tavolo).
Il Bene: Per Platone il Bene è il valore supremo che si colloca su tutti gli altri e a cui tutti si ispirano.
L’ANIMA: Come conosciamo? Platone per rispondere a questa domanda racconta un mito: Originariamente la nostra anima vagava nell’iperuranio insieme alle idee e aveva conoscenza di tutto. Al momento della nostra nascita, costretta a incarnarsi nel nostro corpo, evidentemente stordita, dimentica tutto, e nel corso della vita comincia a ricordare tutto ciò di cui era già a conoscenza. Per cui lui definiva “reminescenza” (cioè ricordo) ciò che per noi è “conoscenza”.

Riassunto su Platone: pensiero

PLATONE: PENSIERO

L’anima è immortale: Platone afferma che l’anima è immortale in base a diversi principi. Il primo è che appartenendo al mondo delle idee, esattamente come le idee stesse, deve essere immortale ed eterna. Per questo bisogna avere cura dell’anima in vita, pensando a ciò che le attende dopo la nostra morte. Racconta un altro mito, che riguarda il viaggio delle anime nell’Ade, in cui dice che le anime che in vita sono state “buone” saranno accolte nella parte più alta del cielo, che è la più bella e pura, mentre le anime “cattive”, vagheranno per un certo periodo di tempo (stabilito dalla legge della necessità) in solitudine, in uno stato di insicurezza, e poi verranno portate nella prigione che le attende. In conclusione, l’uomo è responsabile della propria anima, in quanto la condiziona con la propria condotta di vita.
La struttura dell’anima: Per Platone l’anima è composta in diverse percentuali da 3 parti: una parte razionale (che risiede nel cervello), una parte irascibile (che è portata a cercare la vittoria e la gloria in vita e che risiede nel petto) e la parte concupiscibile (che è passionale, ribelle e risiede nelle viscere). In base a questa tripartizione, si generano 3 tipi diversi di individui: rispettivamente i Saggi (i filosofi), i Guerrieri (i soldati) e gli Uomini comuni (i lavoratori manuali). La parte razionale deve tenere a bada le passioni e sottometterle.