Secondo Heidegger: riassunto

il pensiero filosofico di Heidegger, l'esistenzialismo, la tecnica ed "Essere e tempo". Riassunto del secondo Heidegger (3 pagine formato doc)

Appunto di beatricemorandi96

SECONDO HEIDEGGER: RIASSUNTO

Heidegger abbandona interamente le tematiche esistenzialiste presenti nell’analitica esistenziale di “Essere e tempo”, l’abbandono avviene per tenere sempre presente l’oggetto iniziale della sua riflessione, cioè la questione ontologica sul senso dell’essere.

Il senso dell’essere dell’esserci è il tempo ma l’essere nella tradizione filosofica occidentale è sempre stato pensato come qualcosa di in-temporale e di semplicemente presente.

Svolta nella continuità perchè le tematiche prima spariscono perchè quella via rende impossibile la continuazione. Il fraintendimento è stato fondamentale perchè obbiettivo della riflessione di Heidegger non era l’analitica esistenziale ma trovare il senso dell’essere in generale.
La seconda parte della sua riflessione filosofia riguarda il tentativo di riflettere sul senso dell‘essere e di riflettere sull’identità della civiltà occidentale, quella civiltà che si è interrogata su questo e ha superato una spiegazione mitologica della realtà. Provare a rispondere alla domanda sul senso dell’essere che è rimasta posta ma irrisolta. Apre diversi “sentieri” come dice lui, percorsi. Qualsiasi riflessione parte avendo come confronto un filosofo della storia della filosofia.

Il secondo Heidegger: riassunto di filosofia


SECONDO HEIDEGGER FILOSOFIA

Il I esempio è quello di prendere in considerazione alcuni temi, concetti della storia della filosofia per mostrare come siano sempre stati sviati questi temi. Es. Cos’è la metafisica? e fa vedere come la risposta dei filosofi oscuri il tema e non risponda effettivamente alla domanda.
“Sull’essenza della verità” si chiede: cos’è l’essenza della verità? Il concetto della verità da Aristotele in avanti è sempre stato inteso come una corrispondenza e riprende la famosa definizione Adeguatio rei ad intellecto. Se c’è corrispondenza si genera la verità. La verità è quando c’è corrispondenza tra quello che penso e quello che c’è nella realtà. Heidegger ci mostra come questo concetto è un concetto secondario, derivato, alla base di questa concezione di verità c’è qualcosa di più originario. Per adeguarsi all’ente occorre che l’esserci sia aperto, in relazione con l’ente. Presuppone che l’esserci sia in relazione con l’oggetto e che quindi l’oggetto possa manifestarsi all’esserci stesso. Heidegger osserva che questa verità originaria coincide con la libertà intesa non in senso antropologico come il libero arbitrio ma come lasciar essere l’ente nel suo manifestarsi.

Il primo Heidegger: riassunto


IL SECONDO HEIDEGGER EISTENZIALISMO

Libertà che non è qualcosa che l’uomo può scegliere, non è l’uomo che possiede la libertà ma è la libertà che è proprietaria dell’uomo, non è un’iniziativa dell‘uomo ma è un dono che l’uomo ha, è il dono preliminare, libertà nel senso di lasciar essere le cose, lasciar che le cose si manifestano. L’essenza della verità è la libertà non la corrispondenza. Da qui Heidegger mette in fila una serie di critiche contro le concezioni che hanno visto la libertà come una proprietà dell’uomo, dall’ intelletto di Aristotele, all’intellectus di Tommaso, al cogito di Cartesio, alla volontà di potenza di Nietzsche si trova sempre questo dietro. Heidegger dice che questo concetto di verità, che ha come essenza la libertà dell’uomo come lasciar manifestare, è qualcosa che i primi filosofi avevano colto e che era stata oscurata da questa concezione di correttezza e adeguazione.

Heidegger: riassunto di filosofia


IL SECONDO HEIDEGGER TECNICA

A-letheia (a letzeia) in greco, viene tradotto con verità. A-letheia con a alfa privativo significa non nascondimento, non nascondimento vuol dire ciò che viene fuori, ciò che si rivela, manifesta, ciò che esce dall’oscurità e si manifesta. Vuol dire che originariamente c’è l’oscurità e il rivelarsi da questa oscurità di partenza. L’oscurità e il venir fuori dall’oscurità sono l’elemento primario. La verità è il rivelarsi che coincide con il mistero. L’uomo è di fronte non alla correttezza, all’adeguazione ma di fronte al mistero del manifestarsi dell’essere.