Fratelli di Ungaretti

testo, analisi e commento della poesia "Fratelli" di Giuseppe Ungaretti (1 pagine formato doc)

Appunto di kekkodis

Fratelli di Ungaretti - Mariano il 15 luglio 1916 Di che reggimento siete fratelli? Parola tremante nella notte Foglia appena nata Nell’aria spasimante
involontaria rivolta dell’uomo presente alla sua fragilità Fratelli.

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Il suono della fraternità - In una notte di guerra si leva una domanda comune sui campi di battaglia: Di che reggimento siete? La voce aggiunge però in modo inatteso: fratelli.

La parola resta come sospesa nell’aria, benevola e apparentemente superflua, così fuori luogo sui campi di battaglia.
Resta lì, il suo suono è come un tremito che contiene una speranza di rinascita (Foglia appena nata, v. 5) e un’inconsapevole ribellione alla precarietà della vita da soldato.

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Dunque ci si può considerare fratelli anche in guerra, quando tutto intorno è sofferenza e ostilità (Nell’aria spasimante, v. 6). Una parola sola diviene un fragile riparo per proteggersi dall’odio, una formula magica per opporsi alla solitudine e al dolore, e alla fine, ripetuta e isolata nel silenzio della pagina, la parola diventa testimonianza della volontà dell’essere umano di resistere alla guerra.