La bisbetica domata: riassunto

La bisbetica domata: trama sintetica della commedia di William Shakespeare scritta prima del 1594

La bisbetica domata: riassunto
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LA BISBETICA DOMATA

La bisbetica domata: trama
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La bisbetica domata è una commedia di William Shakespeare composta orientativamente prima del 1594. La commedia è divisa in cinque atti scritti sia in versi che in prosa e viene introdotta da una buffa vicenda.

LA BISBETICA DOMATA, TRAMA

Un uomo ubriaco e malconcio litiga con la padrona di un’osteria per le sue solite malefatte, esausto poi, si addormenta in mezzo ad una via. Un ricco signore, vedendolo, pensa che prendersi gioco di lui potrebbe essere più che divertente. Così, decide di farlo portare nella sua casa, fargli indossare abiti pregiati e farlo sistemare dai suoi servi nella stanza più lussuosa di tutta la sua grande dimora.

Al suo risveglio il poveraccio non comprende nulla e si sente smarrito, solo dopo un po’ si persuade che quel che tutti gli dicono sia vero: si è risvegliato da un sonno lungo ben quindici anni, è un uomo nobile e prestigioso, marito di una splendida moglie. Per burlarsi ancor meglio di quest’ingenuo, il signore lo fa assistere ad una commedia con la scusante di allietarlo e impedire che si ammali nuovamente. La commedia messa in scena per quest’ultimo può essere considerata la storia nella storia seppur in verità sia il racconto principale. Questa, racconta di un buon uomo che ha due figlie completamente opposte di carattere e modi. La maggiore, Caterina, è una vera e propria bisbetica, la sorella Bianca è invece dolce amorevole e comprensiva.

Il buon uomo, stando in pena per la prima figlia, riferisce a tutti gli spasimanti della seconda che questa non prenderà marito finché non l’avrà fatto la maggiore. Tutti i giovani si dispiacciono e si preoccupano poiché temono che nessuno abbia mai il coraggio di maritarsi quella maledetta bisbetica. Tra i tanti spasimanti vi è lo scaltro Lucenzio, un ricco giovane che per avvicinarsi alla dolce fanciulla e farla di lui innamorare finge di essere un maestro. 

Allo stesso tempo però, curando ogni minimo particolare, ordina al suo servo più fidato di prendere il suo posto e fingersi un pretendente della giovane fanciulla così da distrar tutti. Nel frattempo un nobiluomo in cerca di sposa munita di una buona dote decide di sposare Caterina (consigliatale da uno spasimante di Bianca) e si ripromette di domarla. Il matrimonio avviene e il marito comincia a trattar male la novella moglie, non la fa mangiare, non la fa dormire, la priva di abiti e cappelli e tutto in nome dell’amore.

La ragazza temendo le sue reazioni si acquieta e soffre in silenzio. Nel frattempo, Bianca si è innamorata del vero Lucenzio e decidono quindi di sposarsi in segreto. Così all’altro spasimante della fanciulla che aveva trovato marito a Caterina non resta altro che arrendersi e sposare una ricca vedova. Dopo aver spiegato tutto ai parenti le due sorelle seggono insieme ai mariti e l’altra coppia allo stesso tavolo finché le tre donne presenti vanno in un’altra stanza lasciando i tre uomini da soli.

Questi parlano della bellezza e dell’obbedienza delle proprie mogli vantandole come le migliori. 

CONCLUSIONE

Ognuno sostiene che la sua sia la più devota ma nessuno (all’infuori del marito) crede che Caterina, famosa per essere bisbetica, sia una buona moglie. Decidono allora di fare una scommessa per vedere quale della tre sia la più ubbidiente. I tre uomini mandano a chiamare le mogli e l’unica a presentarsi è proprio la più inaspettata: Caterina. Questa fa una bella ramanzina alle altre due e fa vincere nettamente la scommessa al proprio marito. La più grande vittoria di quest'ultimo è però un'altra: aver per moglie la migliore delle mogli, la bisbetica da lui domata.

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