Luigi Pirandello poetica: riassunto
Luigi Pirandello, scrittore e poeta italiano nato ad Agrigento considerato uno dei più importanti drammaturghi del XX secolo. Riassunto della poetica di Pirandello (5 pagine formato doc)
LUIGI PIRANDELLO POETICA RIASSUNTO
Pirandello.
Con Pirandello raggiungiamo la radicalizzazione del crollo delle certezze, proprio del copernicanesimo: nel “Il fu Mattia Pascal” la colpa di tutto è addotta a Copernico. L’arte, di conseguenza, diventa riflessiva e nel momento in cui si crea un oggetto, se ne crea anche il contrario: nell’opera moderna, l’individuo è paralizzato, non vive o si guarda vivere e guarda vivere gli altri, in una eterna sospensione di significato. Egli non vive una storia, una vicenda finita ed evolutiva: non si dà più una storia poiché non v’è più un eroe e non v’è più un eroe perché non c’è più un significato da attribuire alla vita. Per Luperini, pertanto, a differenza del decadentismo, in cui conta il soggetto nelle sue pulsioni torbide, in questa fase, un’essenza ultima non si dà, nel “particolare non vibra più la vita dell’universale”, non c’è senso complessivo e il soggetto diventa una scheggia impazzita alla ricerca di un significato, in cerca di “arte”.
LUIGI PIRANDELLO POETICA E PENSIERO: RIASSUNTO
Nell’allegoria, come abbiamo già avuto modo di affrontare, il significante non ha un rapporto deciso con il significato e non sono di facile lettura, perciò il personaggio pirandelliano, in un certo senso, vive in un mondo allegorico, in cui il significato non è immesso nelle cose, ma rimane all’esterno di tutto, in una continua ricerca cerebrale del senso, con uno scollamento tra significante (personaggio) e significato (senso ultimo dell’agire umano sulla terra).
LUIGI PIRANDELLO: POETICA DELL'UMORISMO
Il personaggio, allora, si fa antieroe di un antiromanzo: nella letteratura classica, v’è un eroe, per Pirandello, l’eroe diviene un antieroe, che perde la propria identità ed univocità e mira alla consapevolezza di essere simulacro di ciò che non è. Perciò l’antiromanzo è il racconto retrospettivo di una vicenda, in cui la riflessione si pone sempre davanti alla vicenda: l’arte diviene avvertimento del contrario (comicità), ma poiché la comicità pura non può darsi “in toto”, allora si passa all’ironia, all’umorismo, cui alternative sono il vitalismo primigenio, la fuga nell’immaginazione, proiettando nell’immaginazione una fuga dal viver sociale, in un fondo quasi anarcoide, cui altra alternativa è la filosofia del lontano (come in “Così è (se vi pare)), colui che ha capito la fasullità del viver sociale comprende altresì l’assenza di realtà oggettive e non è oggettiva la soggettività, ma costruita su illusioni.
LUIGI PIRANDELLO: POETICA IN BREVE
Il forestiere della vita, pertanto, fugge e guarda pietosamente la falsità del viver sociale, e, conscio di ciò, ne prende le distanze e si estrania da tutto il mondo, dimostrando l’assurdità sia del concetto d’identità, sia del concetto di vita, come lo stesso Pirandello. “L’umorismo” è un saggio del 1908: la vita è espressa come flusso, come un movimento vitale immediato, indistinto ed incessante (come d’altronde avviene in Svevo); la vera vita è il flusso e chi si stacca è destinato alla morte: chi si attribuisce un io, un’identità, un temperamento e un vissuto concorre alla morte della persona, che non può vivere in tali costrizioni.