Il Canzoniere di Petrarca

Riassunto dei temi e dello stile del Canzoniere del Petrarca (2 pagine formato doc)

Appunto di cinquo95
Le scelte linguistiche, la poetica e l’estetica
Petrarca scrive sempre in latino quando deve comunicare in forma pubblica e privata.
Egli però cerca di modellare il proprio latino su quello dei classici, distanziandosi dal rozzo latino medievale.
La cura formale, la ricerca di un’espressione equilibrata e armoniosa sono un modo di attestare il raggiungimento di un equilibrio e di un’armonia interiori.
In questo egli si ispira direttamente all’estetica classica, che concepiva l’armonia formale come il segno di un dominio delle passioni.


Petrarca riteneva che la lingua fosse diretta espressione dell’individuo e della sua formazione culturale.
È per questo che Petrarca non ritiene mai un’opera definitivamente conclusa, correggendola e rielaborandola di continuo. In ciò la sua posizione è opposta a quella di Dante che procedeva “sperimentando”.
Il procedimento essenziale di Petrarca era invece quello della riscrittura, che testimonia la sua ansia di perfezione assoluta.
Petrarca imitava/emulava i modelli classici per esercitarsi finché non avesse raggiunto un’autonomia culturale e letteraria tale da consentirgli di essere sé stesso.


Egli imitava molti scrittori prendendo da ognuno il meglio (“mellificatio” mellificazione come api).
Dalle opere latine Petrarca forse si attese più gloria che da quelle volgari (il Canzoniere e i Trionfi). Però nel volgare egli cercò di trasferire quell’ideale di decoro formale e di compostezza che secondo lui solo il latino classico aveva realizzato: e scelse una lingua eletta, omogenea e pura, un “fiorentino trascendentale”.