D'annunzio, riassunto opere

breve cenni sulla vita di D'Annunzio e riassunto delle sue principali opere (4 pagine formato doc)

Appunto di cocos767

D’ANNUNZIO, RIASSUNTO OPERE

Gabriele D'Annunzio (1863 – 1938).

Ha costituito secondo Mario Praz l’enciclopedia del Decadentismo, perché ha trattato tutti i temi che si trovano nel Decadentismo europeo, per una grande capacità di assi-milazione, capisce subito i cambiamenti della sensibilità europea e la traduce in opere.
Il tratto decadente attira critiche di Benedetto Croce che fa un saggio sul D’annunzio (1903) e sul Decadenti definendoli come coloro che pur non avendo niente da dire si sforzano di dire qualcosa, quindi non sono sinceri “i venditori della gran fabbrica del vuoto”; del D’Annunzio dice che è lo scrittore + rappresentativo dell’animo moderno x 2 motivi:
- Dilettantismo psichico: D’Annunzio è un dilettante, un amorale non ha valori, la vita è una sensazione da godere e possedere senza regole morali.
- “un mutare apparente e un persistere reale”: cioè sembra che dice cose nuove ma in realtà dice sempre le stesse cose.
Il giudizio negativo pesa sulla letteratura ITA fino al 1960, e nel discorso del centenario della nascita del D’Annunzio scrittori come Moravia, Pasolini, lo definiscono come uno dei tanti. Una rivalutazione si ha con Walter Binni che fa “la poetica del decadentismo italiano” e altri come Carlo Salinari definiscono il decadentismo non come crisi della let-teratura, ma come “letteratura della crisi”.
Una rivalutazione si ha anche con studi Raimondi, che dice che ha saputo giustificare l’arte nel mondo moderno che sembra negargli ogni funzione. Altro che lo rivaluta è Montale che dice che non aver appreso niente dal D’Annunzio è un brutto segno. D’Annunzio insegna a Benito come parlare in-cantando le masse, come fare un colpo di stato.

Gabriele d'Annunzio: riassunto


D'ANNUNZIO, RIASSUNTO BREVE: LE OPERE

Inizia imitando il Carducci delle “odi barbare” scrive a 16 anni “Primo-vere”, fa 2° rac-colta e prima di pubblicare sparge la voce che era morto, x invogliare la gente a com-prarlo, scopre il valore della pubblicità, 1882 esce “canto nuovo” in cui imita ancora Carducci ma comincia a uscire il suo tratto distintivo, una sensualità prepotente, perchè per D’Annunzio non esistono gioia e dolore dello spirito, ma solo della carne. D’Annunzio scrive “sempre qualcosa di carnale, qualche cosa che somiglia a una violenza carnale, un misto d’atrocità e d’ebrietà accompagna in me l’atto creativo”. Questa sensualità traspare nelle opere: “Terra vergine”, “il nido delle vergini”, “San Pantaleone”, pubbli-cate con il titolo complex di “novelle della Pescara”. Legge i naturalisti e i veristi che in-fluenzano le sue opere ma c’è sempre la sensualità che caratterizza una novella:
- “Carsico di mare”: parla di un giovane Gianluca che ha un bubbone e gli faceva ma-le così gli amici cercano di toglierglielo, ma non sono capaci e lui muore dissanguato, allora viene gettato in mare.

Opere di Gabriele d'Annunzio: riassunto


IL PIACERE DI D'ANNUNZIO: RIASSUNTO

Il Piacere: definita una delle 3 bibbie del Decadentismo (con Il ritratto di Dorian Gray, di Oscar Wilde, e “Arebeurs” di Wisman), gli da notorietà, è un’opera ambigua, ri-sente della lezione del Verga (Eva, precede una prefazione in cui parla del mondo mo-derno e dice che l’arte x avere un ruolo deve denunciare la corruzione del mondo), dedica il romanzo all’amico Paolo Michetti “io ho voluto denunciare le corruzioni cui conduce un’esasperata ricerca del piacere, xò al di là della prefazione, D’Annunzio condivide i valori, la mentalità del protagonista Andrea Sperelli (cioè lui stesso).       
Insegnamenti del padre:
-    vuole realizzare la + bella tra le opere con la sua vita, vita incentrata sul culto della bellezza,
-    bisogna possedere la vita non essere posseduti da essa “Habere not haberi” sii padro-ne della tua vita;
-    non devi fare spazio nel tuo cuore al pudore, alle remore morali, alla compassione xchè ti distolgono dal vivere come vuoi;
-    culto della parola, xchè con essa si domina sugli altri, “il verso è tutto”.