Capitoli 11-12-13 de I Promessi Sposi di Manzoni: riassunto
I promessi sposi di Alessandro Manzoni: riassunto dei capitoli 11,12 e 13 (5 pagine formato docx)
I PROMESSI SPOSI: CAPITOLI 11, 12 E 13
I promessi sposi di Manzoni.
Capitolo 11. Questo capitolo è un capitolo di cerniera: serve a Manzoni dopo la fase borghigiana e la storia di Gertrude a riannodare le fila e a introdurre il romanzo al Bildungsroman di Renzo.Nella prima sequenza, i bravi ritornano al palazzotto di don Rodrigo, il quale riflette sulle possibili conseguenze del gesto ed è sicuro di irridere la giustizia fino a quando vede che la bussola non c’è e cambia prospettiva. Griso deve confessare che il progetto è fallito. Non ci sono prove evidenti che riescano a smascherare i bravi.
Nella seconda sequenza, il conte Attilio arriva al palazzotto per riscuotere la scommessa e dal confronto, la personalità di Attilio mette in ombra don Rodrigo. Egli ha subito un piano B, ovvero rivolgersi al conte-zio, che fa parte del consiglio segreto, per chiedergli di mettere tutta la sua potenza per punire padre Cristoforo. Attilio ha anche un’altra iniziativa: andare dal podestà per chiedergli di non dar seguito alla denuncia fatta dal console, che era stata fatta nella notte degli imbrogli e dei sotterfugi.
Nella terza sequenza, Griso va in paese a raccogliere informazioni dalle chiacchiere che si fanno e riferisce che i due giovani sono a Pescarenico e don Rodrigo lo invia là.
CAPITOLO 11 PROMESSI SPOSI: RIASSUNTO
Ma ben presto si viene a scoprire che i 2 si sono recati a Monza e don Rodrigo decide di mandarci Griso.
Renzo in fuga per Milano. Per qualcosa che si sta lasciando, si ha sempre qualcosa di nuovo a cui si va incontro. Renzo chiede indicazioni per arrivare al monastero e quando giunge a porta Venezia, vede qualcosa di strano: l’atteggiamento dei guardiani, degli alabardieri risulta insolito e trova per terra strisce bianche, di farina, Trova dei pani su degli scalini e decide di portarseli dietro e poi, vede gente che tenta di uscire senza farsi vedere. Renzo capisce che quell’immagine è l’antecedente di una cosa strana: vedere persone infarinate, che portano sacchi colmi di farina e pani non è cosa da tutti i giorni.
Al convento il frate portinaio gli consiglia di aspettare in chiesa padre Bonaventura, per il momento assente; ma in Renzo la curiosità è più forte della prudenza. Il giovane si dirige così verso il centro della città, nel cuore del tumulto: <>.
Capitolo 11 de I promessi sposi: analisi
RIASSUNTO CAPITOLO 12 PROMESSI SPOSI
CAPITOLO 12 - Il dodicesimo capitolo inizia con una digressione storica che spiega le cause della carestia. Nell’anno precedente il raccolto di cereali e ortaggi era stato scarso, ma, grazie al cibo avanzato gli anni precedenti si era riusciti a non morire di fame e ad arrivare al raccolto del 1628, l’anno in cui è ambientata la vicenda. Le cause della carestia, ricostruite dall’autore, sono la siccità, che aveva colpito anche il paese circonvicino e gli uomini. La guerra, ad esempio la guerra di successione al ducato di Mantova e al Monferrato della quale si era discusso alla tavola di don Rodrigo, nel cap. V, e che aveva costretto i contadini a lasciare i loro poderi, nei pressi di Mantova e, perciò, non avendo lavorato il terreno, sono costretti ad accattarlo per carità. Altre cause sono le tasse e le ruberie dei soldati che alloggiavano nel paese, testimoniato dai documenti dei templi. A chiusura della digressione, Manzoni afferma che il raccolto del 1628 non era ancora stipata nei granai che le provvisioni dell’esercito, lo sciupinino dei provvedimenti fecero esaurire tutto e crearono un tal vuoto che dopo due mesi il raccolto era praticamente terminato con effetto: il rincaro.