Industriallizazione: Il divario tra nord e sud

L’industrializzazione si concentra nelle regioni settentrionali e si rafforza il dualismo Nord-Sud (1870-1914). (1 pagine formato doc)

Appunto di babbo1990
Untitled L'industrializzazione si concentra nelle regioni settentrionali e si rafforza il dualismo Nord-Sud (1870-1914).
Tra il 1870 e 1914 la società italiana conobbe una trasformazione profonda. Il paese da agricolo si trasformò in industriale-agricolo. Ci fu il cosiddetto decollo industriale che fece entrare l' Italia nel numero dei Paesi Sviluppati, anche se a notevole distanza dalle grandi potenze economica V.S.A- Regno unito e Germania. Ma l'industria si concentro in poche aree al Nord (soprattutto nel triangolo industriale costituito da Milano-Torino-Genova). Così il Nord, o almeno alcune aree di esso, si sviluppava e s'inseriva progressivamente nel contesto delle grandi Nazioni industriali.
Il sud veniva abbandonato ad un'economia arretrata basata sul grande latifondo ed era dunque condannato ad essere una sorta di mercato coloniale per le industrie settentrionali. I moto siciliani del 1893-94 possono essere considerati la prima grande risposta di massa alla questione meridionale conseguenze della politica nazionale protezionistica e industrialistica. Dalle condizioni d'abbandono in cui si trovava il Sud, nacque l'emigrazione destinata a durare con fasi alterne per oltre un secolo. I disagi delle popolazioni meridionali furono alla basa del consolidamento in alcune regioni della mafia e della camorra. Nel brano seguente tratto da uno scritto del 1901 di F.Nitti, professore di economia, deputato e poi ministro, l'autore evidenzia gli stetti rapporti che legavano alla fine del secolo sottosviluppo meridionale e sviluppo settentrionale. “La politica finanziaria dello Stato ha trasporto una massa ingente di ricchezza da Sud-Nord. Per molti anni 2/3 degli italiani hanno lavorato a beneficio della Liguria, del Piemonte e della Lombardia”