Le osterie di Alda Merini: analisi

Le osterie: testo, analisi e commento della poesia e breve biografia di Alda Merini (3 pagine formato doc)

Appunto di kekkodis

LE OSTERIE ALDA MERINI: ANALISI

Alda MeriniAlda Merini nasce nel 1931 a Milano e trascorre quasi tutta la sua esistenza nel quartiere dei Navigli.

Si dedica alla poesia fin dall’adolescenza e la sua prima raccolta, La presenza di Orfeo (1953) riscuote un grande successo di critica; seguono Paura di Dio (1955) e Tu sei Pietro (1961) in cui tematiche erotiche e mistico-religiose si intrecciano al tormento di vivere che affligge la poetessa. Per l’insorgere di disturbi psichici viene internata in
manicomio dal 1965 al 1972; questa esperienza drammatica è raccontata dalla stessa Merini nell’opera in prosa L’altra verità. Diario di una diversa (1986).
Dopo un ventennio di silenzio ricomincia anche a comporre versi e nel 1984 pubblica La terra santa, considerato dalla critica il suo capolavoro.

Alda Merini: poesie

ALDA MERINI: POESIE

La produzione successiva è vastissima; tra le numerose raccolte di versi ricordiamo:
Vuoto d’amore (1991), Titani amori intorno (1993), La volpe e il sipario (1997), Superba è la notte (2000), Corpo d’amore: un incontro con Gesù (2001),
Folle, folle, folle d’amore per te (2002), La carne degli angeli (2003), Poema della croce (2004). Nel 1996 vince il premio Viareggio per Ballate non pagate (1995).
Alda Merini si cimenta anche nella scrittura di aforismi, ossia brevi sentenze in cui emerge una saggezza di carattere filosofico o morale: Aforismi (1996), La vita facile: aforismi (1996), Aforismi e magie (1999); pubblica anche alcune raccolte di prose: Delirio amoroso (1989), Il tormento delle figure (1990), La pazza della porta accanto (1995), La vita facile (1996). Muore a Milano nel 2009.
Le poesie di Alda Merini si caratterizzano spesso per uno stile oscuro e difficile, per il ricorso a termini ricercati e inusuali e a un linguaggio allusivo, non immediatamente comprensibile; in esse emerge l’angoscia esistenziale che tormenta l’autrice: lei stessa si definisce un
«poeta della sventura, un poeta che canta e non trova parole».

Alda Merini: biografia e poesie

LE OSTERIE ALDA MERINI: COMMENTO

Poesia “le osterie”. Alda Merini, poetessa «folle di amore» come recita l’inizio di una sua poesia, celebra in questa lirica il fascino delle vecchie e decadenti osterie dei Navigli di Milano. A me piacciono gli anfratti bui delle osterie dormienti, dove la gente culmina nell’eccesso del canto, a me piacciono le cose bestemmiate e leggere, 5 e i calici di vino profondi, dove la mente esulta, livello di magico pensiero. Troppo sciocco è piangere sopra un amore perduto malvissuto e scostante, 10 meglio l’acre vapore del vino indenne, meglio l’ubriacatura del genio, meglio sì meglio l’indagine sorda delle scorrevolezze di vite; 15 io amo le osterie che parlano il linguaggio sottile della lingua di Bacco, e poi nelle osterie ci sta il nome di Charles 20 scritto a caratteri d’oro.