Pascoli e la filosofia della crisi: riassunto
Vita e opere di Pascoli, filosofia della crisi e decadentismo: riassunto (3 pagine formato doc)
PASCOLI E LA FILOSOFIA DELLA CRISI: RIASSUNTO
La Vita. Giovanni Pascoli nasce il 31 Dicembre 1855 a San Mauro di Romagna, e muore a Bologna nel 1912.La sua poesia ha rapporti col decadentismo, e col suo linguaggio ed i suoi moduli sarà determinante per la poesia italiana.
Durante i suoi anni universitari sarà attratto dalle idee anarchico-socialiste, che sembrano garantire a Pascoli, attraverso gli ideali di fratellanza, solidarietà, comunione dei beni, la possibilità di un riscatto sociale. Nel 1891 pubblica la prima edizione di Myricae, la sua più famosa raccolta poetica.
La poesia di Pascoli ha simboli ricorrenti. Il simbolo principale è l’immagine del Nido, legata alla famiglia, che il poeta vede come il luogo che protegge l’individuo e lo separa dal mondo, accogliendolo e tutelandolo dalle aggressioni del mondo.
Giovanni Pascoli e il nido familiare: tesina
CRISI DELL'INDIVIDUO NEL 900
Pascoli aderì progressivamente all’ideologia politica nazionalistica. Il nido, finora concepito in una dimensione familiare, come difesa di un mondo piccolo, ad un certo punto viene visto in una dimensione non più solo familiare ma “nazionale”. Così facendo contamina il vago socialismo della sua giovinezza con le inquietudini tipiche del nazionalismo del primo Novecento. In questo contesto, Pascoli, vede la nazione come una grande Madre che tutela, come in un “nido allargato” tutti i suoi sudditi (figli). Questo porta l’autore a condividere la colonizzazione Libica, perché permetterà a tanti italiani di non emigrare all’estero, ma in una appendice della propria madre-patria.
Con il saggio IL FANCIULLINO (1897) l’autore indica i caratteri della propria poetica, cioè recuperare l’aspetto infantile presente nell’animo di ciascuno. Usa quindi un linguaggio impressionistico, che ricrei lo stupore e la meraviglia dei bambini di fronte alla novità.
Per questo motivo i nomi hanno importanza fondamentale; dare i nomi delle cose è come crearle/battezzarle per la prima volta.
Giovanni Pascoli: riassunto della vita, opere e poetica
CRISI DELL'IO NEL 900
Innovazioni Poetiche. Come nella poetica del “fanciullino” , il lessico, lo stile, devono rispondere a questa ricerca di immediatezza, ingenuità e semplicità.
In particolare hanno una funzione importantissima le “PAROLE”, che devono essere precise (Pascoli usa i termini botanici, specialistici, tecnici, tratti dal latino) perché è come se si battezzassero per la prima volta le cose, attraverso di esse.
La struttura dei testi è tradizionale e innovativa nello stesso tempo, poiché riprende forme tradizionali (sonetto) ma con delle variazioni.
Il poeta preferisce una sintassi semplice (Paratattica coordinata per Asindeto). Sostituisce i legami complessi con le figure retoriche, specialmente legate al suono (Onomatopee) all’udito/vista/olfatto (Sinestesie/Analogie).
Usa dell’analogia, cioè un linguaggio allusivo e fortemente simbolico.