Il codice da Vinci: riassunto del film

Il codice da Vinci: riassunto dettagliato del film tratto dall'omonimo romanzo di Dan Brown (3 pagine formato doc)

Appunto di laurelda

IL CODICE DA VINCI RIASSUNTO

Il codice da Vinci: film tratto dall'omonimo romanzo di Dan Brown.

Una sera al Louvre di Parigi, il famoso curatore del museo, Jacques Saunière, venne aggredito da un monaco albino, disposto a tutto pur di farsi svelare il luogo in cui era custodita la “chiave di volta”; Saunière, che conosceva quel luogo meglio di chiunque altro, fece scattare l’allarme della sala staccando dalla parete un quadro per far sì che le grate di ferro poste sia all’entrata che all’uscita dell’atrio si abbassassero immediatamente, separandolo così dal suo inseguitore. Nonostante fosse minacciato con una pistola, il curatore riuscì ad imbrogliare l’albino rilevandogli una falsa ubicazione della chiave, già stabilita in precedenza con i suoi tre collaboratori.
Dopo aver ottenuto l’informazione che desiderava, il monaco, Silas, gli sparò allo stomaco e se ne andò. Prima di morire però, Saunière lasciò delle scritte e dei numeri in codice e si mise nella posizione dell’uomo Vitruviano sul pavimento, nudo, e con una stella disegnata sul petto.

Il codice da Vinci: trama del libro

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Nel frattempo, Robert Langdon, famoso studioso di simbologia e arte religiosa e professore all’università di Harvard, in America, stava dando a Parigi una conferenza riguardante la sua materia. Al termine venne avvicinato da un agente della polizia giudiziaria francese che gli mostrò una foto di Saunière morto e lo “invitò” a seguirlo; arrivati al museo del Louvre, Langdon incontrò Bezu Fache, capitano della polizia. Inizialmente lo studioso non riuscì a capire il motivo della sua convocazione sulla scena di un delitto, se non per interpretare i simboli che Saunière aveva lasciato intorno al suo corpo; ma con l’arrivo di Sophie Neveu, crittologa e nipote del curatore, capì di essere il principale sospettato per via della frase lasciata dalla vittima “ps trova Robert Langdon”. Con uno stratagemma Robert e Sophie riuscirono a scappare dal museo, ma questo solo dopo aver ritrovato la chiave di una cassetta di sicurezza lasciata dal nonno dietro un dipinto. Rintracciarono l’indirizzo della banca inciso sulla chiave ritrovata dove, anche grazie ai numeri scritti da Saunière in punto di morte (che all’apparenza sembravano senza logica ma in realtà indicavano la sequenza di Fibonacci messi in ordine sparso), riuscirono ad impossessarsi del contenuto della cassetta, ovvero un cryptex*, ricostruito dal curatore.

Il codice da Vinci: recensione libro

IL CODICE DA VINCI RIASSUNTO BREVE

Sia l’impugnatura della chiave a forma di giglio, sia la scatoletta di legno in cui era contenuto il cryptex, portarono Langdon a pensare al Priorato Di Sion (una setta il cui unico scopo era riuscire a proteggere un importantissimo segreto: il Santo Graal). Per avere più informazioni riguardanti il Priorato, Robert decise di rivolgersi ad un amico inglese abitante proprio lì a Parigi, e più precisamente a Chateau Villette: sir Leigh Teabing, uno studioso del Graal, il quale aiutò i due a capirne la vicenda, ma soprattutto che cosa era, o meglio, chi era. Spiegò quindi che il Graal altri non era che Maria Maddalena, moglie di Gesù, dalla quale ebbe anche una figlia; la discendenza di Cristo e Maddalena si sarebbe poi prolungata, in incognito, lungo la storia, attraverso la dinastia dei Merovingi.