Le Confessioni di Rousseau: riassunto

Breve riassunto de "Le confessioni" di Jean-Jacques Rousseau (1 pagine formato pdf)

Appunto di xsimo94

LE CONFESSIONI ROUSSEAU: RIASSUNTO

Breve ricerca sulle “Confessioni” di Jean-Jacques Rousseau.

Tra il 1764 e il 1770 Jean-Jacques Rousseau scrisse le Confessioni, il suo capolavoro letterario. Queste sono un trattato letterario autobiografico sui primi 53 anni di vita dell'autore, in 12 libri. Oggi incluse negli Scritti autobiografici, uscirono a stampa solo postume (la prima parte nel 1782 e la seconda nel 1789).
La redazione delle Confessioni iniziò nel 1764; Rousseau ne redasse i primi otto libri a Wootton, dopo la rottura dell'amicizia con David Hume e ne continuò la scrittura durante il suo rientro a Parigi. Dopo le reazioni negative scatenate dalla lettura pubblica di alcuni brani, Rousseau stabilì che l'opera venisse pubblicata dopo la sua morte. Nel 1771, Louise d'Épinay, appoggiata da Denis
Diderot, chiese alla polizia di far interrompere le letture pubbliche che Rousseau ne stava facendo. La prima parte, con Preambolo e 6 capitoli, ricopre gli anni 1712-1740: sono gli anni di formazione, dalla nascita a Ginevra all'arrivo a Parigi, quando l'autore ha 28 anni.

Rousseau: riassunto

LE CONFESSIONI DI ROUSSEAU: ANALISI

La seconda parte, dal capitolo 7 in poi, ricopre gli anni 1741-1765: la sua introduzione negli ambienti della capitale che si dedicano a musica e filosofia, con la pubblicazione delle opere e gli attacchi subiti dopo aver scritto Emilio o dell'educazione e la conseguente fuga in Svizzera. L'autobiografia costituisce l'approdo di tutto l'itinerario dello scrittore: di fronte alle ingannevoli "apparenze", egli vuole ristabilire la "trasparenza" salvatrice. La confessione appare come un rito di espiazione e purificazione per mezzo del quale si riconquista l'innocenza "naturale", la verità, l'autenticità. Rendendo pubblica la colpa, la confessione consente di conquistare la purezza e si ribalta in autodifesa, autoesaltazione. Così, grazie al coraggio di denunciarsi, Rousseau può ergersi
a campione del bene, proclamare la propria superiorità di fronte all'incomprensione dei suoi contemporanei.

LE CONFESSIONI ROUSSEAU: TRAMA

Nelle Confessioni, l'antinomia menzogna-trasparenza trova la sua espressione più ambigua e interessante dal punto di vista letterario. L'opera appare al lettore moderno una rete complessa di mistificazioni più o meno consapevoli, e in questo senso conduce a una "verità" sull'uomo Rousseau: dietro le numerose stratificazioni dell'autoanalisi, emerge una personalità complessa, stretta tra narcisismo e paranoia, amore di sé e mania di persecuzione, desiderio e insoddisfazione. Il titolo sicuramente si rifà alle Confessioni di Agostino d'Ippona (meglio noto come sant'Agostino), scritte in latino nel IV secolo.