La satira latina: riassunto

Riassunto approfondito sulla satira latina. Autori trattati: Lucilio, Orazio, Varrone, Persio e Giovenale (3 pagine formato doc)

Appunto di columbia10

SATIRA LATINA: RIASSUNTO

Percorso sulla satira.

Satura tota nostra est”, afferma Quintiliano, rivendicando l'originalità di quello che, a suo dire, è l'unico genere letterario latino autonomo rispetto ai modelli greci. Infatti, la stessa etimologia del genere risale probabilmente ad una formula etrusca satura lanx che indicava un piatto (lanx) pieno (satura è femminile dell'aggettivo satur) di primizie da offrire agli dèi nel corso d'alcune feste religiose; termine sicuramente scelto per indicare il carattere "aperto" del genere, caratterizzato soprattutto da un'inesauribile varietà d'argomenti e dall'assenza di una rigida codificazione di temi e di moduli stilistici.

Giovenale e le Satire: riassunto

SATIRA LUCILIO

Inventore della satira letteraria è unanimemente considerato Lucilio - in quanto di Ennio non ci sono pervenute opere -, un poeta vissuto nella seconda metà del II secolo A. C durante il periodo di massimo splendore della Roma repubblicana che si apprestava a consolidare il suo dominio sul Mediterraneo sconfiggendo Cartagine.

Con Lucilio la satira assume per la prima volta una fisionomia più precisa: suoi tratti specifici divengono, sul piano formale, l’uso dell’esametro, su quello dei contenuti e del tono, l’attacco personale e l’uso del ridicolo come arma di un aggressivo moralismo. Dal punto di vista contenutistico caratteristica della sua letteratura è il rifiuto del fantastico e dell’inverosimile e, quindi l’adesione al vero. In questa ottica si inseriscono perfettamente la trattazione d'eventi colti dalla vita quotidiana, facendo riferimento con puntigliosa esattezza e competenza ad oggetti d'uso comune, a pratiche e abitudini correnti, a particolari dei mestieri e delle tecniche più varie; l’interesse per fatti di cronaca che avevano destato scalpore quali ad esempio un processo o anche un evento sportivo(combattimento tra gladiatori).

Sul piano prettamente formale è importante porre l’accento sul carattere soggettivo della sua satira: il poeta, che spesso si atteggia a spettatore e narratore dei casi trattati, sce¬glie talora di raccontare in prima persona e crea un personaggio in cui trasfonde alcuni tratti del suo carattere. Tuttavia non manca né l’invettiva personale(infatti, Lucilio, spinto dal suo intento moralista, non esita a condannare i viziosi e i corrotti per nome, atteggiamento che diviene tanto più significativo quanto più illustre è la vittima scelta); né l’obbiettivo di divertire il lettore. Lo spirito è infatti un elemento primario della sua poesia, che del resto era così conscio della sua impor¬tanza da definire le sue composizioni come un ludus (gioco, scherzo). Esso è largamente diffuso, e a seconda delle circostanze si presenta come facezia, beffa o scherno; diversi sono anche i mezzi e le tecniche con cui viene perseguito, come il ricorso a situazioni paradossali, l’uso della parodia, il riferimento a fatti e personaggi famosi e proverbiali, la battuta, il doppio senso, il gioco di parole.