Cicerone: opere filosofiche e poetica

Descrizione delle principali opere filosofiche e la poetica di Cicerone: Tusculanae Disputationes e Laelius de amicitia (1 pagine formato doc)

Appunto di mariasofia94

CICERONE: OPERE

Cicerone.

Le opere filosofiche sono la Consolatio (consolazione in occasione morte della figlia) , Hortensius (esaltazione della filosofia), Tuscolanae Disputationes (dialogo sull’etica pratica), Accademica (problema della conoscenza, per Cicerone esiste una verità assoluta che non è conoscibile agli uomini), De finibus bonorum et malorum (individuazione del sommo bene, De finibus perché è lo scopo della vita), opere di filosofia religiosa come De natura deorum (differenza tra epicureismo e stoicismo), De divinatione e De fato, opere di filosofia morale Cato maior de senectute (esaltazione della vecchiaia), Aelius de Amicitia (amicizia come sentimento incondizionato), De officis (concetto dell’honestum e dell’utile).

Cicerone: vita, opere e pensiero

CICERONE: OPERE FILOSOFICHE

Tusculanae Disputationes. Ambientate nella villa di Cicerone al Tuscolo e dedicate a Bruto.

Dialogo tra Cicerone, abbreviato con la lettera M di magister, e un anonimo interlocutore, abbreviato con la lettera D di discipulos, che fa continue obiezioni. 5 libri: nel primo parla della paura della morte – tesi dualistica che riprende l’epicureismo, ripresa della morte dell’anima (Lucrezio), secondo la visione di Cicerone l’anima sopravvive e dopo la morte vi è una vita migliore di quella sulla terra. Il secondo parla della sopportazione del dolore fisico e il terzo della sopportazione del dolore spirituale, il quarto parla dei rimedi per sfuggire alle passioni come l’ira e l’amore. L’ultimo parla del sommo bene, la felicità che coincide con la virtù, in perfetta coerenza con l’ideale stoico. Opera divulgativa in quanto opera filosofica. Cicerone vuole essere divulgatore delle filosofie. Dopo essersi ritirato dalla vita pubblica, continua ad essere utile alla patria con la sua opera di divulgazione filosofica. Lo stile utilizzato è definito rodio (dalla scuola retorica che Cicerone frequentò a Rodi) perché Cicerone criticava sia lo stile asiano ( sovrabbondante di artefici linguistici e figure retoriche) sia lo stile attico (scarno e privo di forza).

CICERONE HUMANITAS

Humanitas. - L’idea dell’humanitas è la concezione dell’uomo che emerge dalla produzione ciceroniana che unisce il pensiero filosofico greco e l’esperienza morale e politica romana.
- La preminenza della ragione: L’uomo è superiore agli altri animali, perché possiede l’utilizzo della ragione e grazie a questa riesce ad assoggettare gli istinti naturali, i sentimenti e le passioni. La ragione deve essere punto di riferimento e criterio in ogni circostanza
- Valore della cultura: Solo attraverso lo studio l’uomo può veramente conoscere se stesso e il mondo e sapersi orientare nella vita.
- Benevolenza e affabilità: L’uomo deve essere sempre dotato di rispetto, tolleranza, benevolenza, affabilità nei rapporti con i suoi simili.
- Impegno politico: L’uomo deve rendersi utile alla società e alla patria. Contro l’epicureismo che predica il disimpegno politico.
- Morale laica: La coscienza del dovere compiuto per l’utilità comune è il premio sufficiente per l’uomo virtuoso, che non ha bisogno di agire in questo modo per la ricompensa di una vita terrestre.