Paradiso dantesco: riassunto

Riassunto in generale del Paradiso e la struttura del regno del canto 1 della Divina Commedia di Dante Alighieri (2 pagine formato doc)

Appunto di binclair

PARADISO DANTESCO: RIASSUNTO

Il Paradiso è posto da Dante fuori dalla terra nell'alto dei cieli (differenza rispetto alla classicità, in quanto i pagani ponevano i campi Elisi sotto terra) Dante segue la dottrina tolemaica (Tolomeo era un astronomo egiziano del secondo secolo d.C.): la terra è immobile al centro dell'universo e intorno a essa ruotono nove cieli concentrici, tanto più veloci quanto più alti.

ciascuno dei primi sette cieli contienen un pianeta, l'ottavo le stelle fisse, il nono nessun corpo astrale.
I primmi nove cieli sono costituiti di materia, il decimo è l'empireo immobile è costituito non da materia ma di luce, qui si trova la sede di dio, degli angeli e dei beati: il paradiso ha una forma di anfiteatroo con infinite scalinate su cui siedono i beati immersi nella contemplazione di Dio. Ma Dante fa questa dscrizione solo negli ultimi quattro canti; infatti da prima narra il passaggio suo e di beatrice per i nove cieli inferiori, nei quali essi incontrano i beati che hanno provvisoriamente lasciato l'empireo per andare loro incontro, un privilegio dovuto alla missione di Dante.

Paradiso di Dante: riassunto

PARADISO DANTE STRUTTURA

Tutte le anime del paradiso sono nell'empireo ma compaiono nei diversi stadi per segnalare i diversi gradi di beatitudine; tutte le anime beate sono felici perchè la loro volontà è uguale a quella di dio. Dante credeva che gli astri esercitassero degli influssi sull'uomo: alla luna attribuiva l'incostanza; a mercurio l'amore per la gloria terrena; a venere la tendenza all'amore; al solo la sapienza; a martela combattività; a giove la giustizia; a saturno il desiderio di raccoglimento e meditazione (mancano uranio e nettuno percè non erano sttati ancora scoperti). Il grado di beatitudine delle anime è tanto maggiore quanto più alto è il cielo; manca nelle anime del paradiso la violenza delle passioni e la nostalgia del ricordo; i beati non hanno neppure un volto perchè Dante immagina di non potere penetrare al di la della luce che gli avvolge e solo nei primi cieli reisce a scorgere qualcosa. Non mancano naturalmente in questo regno alcuni riferimenti a fatti terreni soprattutto politici, ma la materia principale è dottrinale:Dante si fa istruire sulle verità religiose e filosofiche.

DIVINA COMMEDIA PARADISO IN GENERALE

Naturalmente il paradiso non si può rappresentare ma solo intuire come mistica aspirazione. proprio in questa antinomia sta la difficoltà e la qualità linguistica della cantica: com'è possibile raffigurare questo regno e la trascendenza divina? Il poeta per descrivere l'eternità e la beatitudine dovrà utilizzare i mezzi di cui dispone. nel suo paradiso i suoi sensi si riducono alla vista e all'udito indispensabili a seguire e contemplare la luce e i suoi colori e la musica dei cori angelici.

IL PARADISO DI DANTE RIASSUNTO

Lo stesso grado di beatitudine delle anime sarà da Dante espresso con un intensificarsi della luminosità e della melodia oltre che col movimento diretto da "colui che tutto muove" (cioè Dio). la cantica della luce e della musica è quindi il paradiso. Una grande varietà di toni narrativi anima inoltre questa cantica: al linguagio teologico dei beati si oppone quello terreno e concreto di Dante narratore. Nello stesso tempo i personaggi diminuiscono di numerorispetto alle altre due cantiche (sono ora una quindicina contro la trentina del purgatorio e la quarantina dell'inferno) ed aumentono le parti didascalico-teologiche.