Matteo Maria Boiardo: vita e opere
Riassunto su Matteo Maria Boiardo: vita, opere minori e "Amorum libri tres", "Orlando innamorato" e i valori cavallereschi (1 pagine formato doc)
MATTEO MARIA BOIARDO: VITA E OPERE
La vita. Matteo Boiardo fu un nobile signore feudale, nacque nel 1441 in Reggio Emilia. Si trasferì alla corte di Ferrara nel 1476, morì nel 1494 a Reggio Emilia lasciando l’Orlando innamorato interrotto.L'Orlando furioso: spiegazione proemio
AMORUM LIBRI TRES
2. Le opere minori e gli Amorum libri. Boiardo a Ferrara, maggior centro della cultura dell'Umanesimo, seguì gli insegnamenti del pedagogo Leonello d’Este e di Guarino Veronese, ricevendo una formazione umanistica.
Tradusse in volgare classici latini e greci, ma non per finalità filologiche ma per la diffusone della cultura. Le sue opere maggiori sono il Canzoniere e l’Orlando innamorato. Il Canzoniere, Amorum libri, raccoglie in 3 libri le sue liriche d’amore in volgare per Antonia Caprara. Egli riprende il petrarchismo ortodosso (codificato da Bembo), rifacendosi alla struttura del canzoniere di Petrarca, infatti il primo libro parla della gioia dell’amore corrisposto, il secondo delle sofferenze del tradimento e il terzo si conclude con una preghiera (come in Petrarca). L’opera presenta caratteri freschi e passionali.L'Orlando furioso: personaggi e trama
MATTEO MARIA BOIARDO: ORLANDO INNAMORATO
3. L’Orlando innamorato: la materia del poema. Nel 1483 furono pubblicati i primi 2 libri, in 60 canti, il terzo fu composto molto più lentamente e interrotto al 9° canto a causa della morte del poeta, nell’ultima parte ritroviamo una riflessione sui dolorosi eventi contemporanei, l’ascesa di Carlo VIII. La novità del poema è l’amore, infatti nei cantari popolari il tema principale era l’avventura. L’opera è ripresa dai cantari, il poeta infatti li innalza, riprendendo i valori cortesi e cavallereschi. Egli effettua una fusione tra il ciclo carolingio e artuariano, e tra episodi di armi e amori troviamo l’elemento del meraviglioso fiabesco, fate, maghi, tipico del ciclo bretone. Egli sostiene nel proemio di preferire la corte di re Artù aperta all’amore di quello di Carlo VIII estranea ad esso. La vicenda dell’Orlando innamorato: Durante una festa indetta da Carlo VIII a cui partecipano cavalieri cristiani ortodossi, compare Angelica, figlia del re della Cina, che sfida i presenti a misurarsi col fratello Argalia, chi vincerà otterrà il suo amore, chi sarà sconfitto sarà prigioniero. I cavalieri innamorandosi accettano la sfida e il fratello possedendo armi magiche atterra molti avversari ma poi viene ucciso, così Angelica fugge ma è inseguita da Orlando e Rinaldo. In una selva Angelica e Rinaldo devono rispettivamente dalla fonte dell’amore da quella dell’odio. Inseguendo Rinaldo, Angelica incombe nel bruto re tartaro Agricane, ma Orlando la salva. In seguito Rinaldo e Angelica bevono di nuovo una alla fonte dell’odio e l’altro alla fonte dell’amore, ora Angelica è contesa da Rinaldo e Orlando, re Carlo intanto promette la ragazza a chi dei due combatterà più valorosamente contro i Saraceni. La narrazione qui si interrompe e poi verrà ripresa da Ariosto nell’Orlando furioso.