Carlo Gozzi: vita e le fiabe teatrali

Carlo Gozzi è uno scrittore italiano del settecento, conosciuto per le sue fiabe teatrali, come Turandot, e per la sua battaglia contro Goldoni, promotore della riforma teatrale. Riassunto della vita e opere di Carlo Gozzi (2 pagine formato doc)

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CARLO GOZZI: VITA E FIABE TEATRALI

Carlo Gozzi (Venezia, 1720 - 1806).

Carlo Gozzi, fratello di Gasparo, nasce nel 1720 a Venezia, città che lascia una sola volta, nel 1738, per recarsi in Dalmazia, dove ha occasione di recitare nei piccoli teatri di provincia, riscuotendo un certo successo soprattutto nel ruolo comico della “servetta”. Nel 1744 torna stabilmente a Venezia. Oppresso, come il fratello maggiore, dalle difficoltà economiche della famiglia, non accetta mai, tuttavia, di scrivere su commissione.
Con Gasparo, nel 1747, fonda l’Accademia dei Granelleschi. Tra il 1761 e il 1765 compone le dieci Fiabe teatrali. Scrive inoltre il poemetto eroicomico La Marfisa bizzarra (1774). L’ultima sua opera è le Memorie inutili (1798). Muore nel 1806.

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CARLO GOZZI TURANDOT

Il Gozzi stila personalmente il programma dell’Accademia dei Granelleschi, che diventerà una delle istituzioni più conservatrici della cultura veneziana. Gli obiettivi fondamentali dell’Accademia sono la difesa della tradizione letteraria italiana classica e rinascimentale, soprattutto per quanto riguarda la lingua e lo stile, con una particolare attenzione per i poeti burleschi del Cinquecento, dal Berni al Burchiello. All’interno dell’Accademia il Gozzi, autodidatta che coltiva per tutta la vita un profondo interesse per la letteratura, svolge un’intensa attività di critico e di polemista. Egli esercita il suo spirito acre indirizzando la battaglia specialmente contro il Goldoni, promotore della riforma teatrale alla quale egli è fieramente ostile, e contro il mediocre commediografo Pietro Chiari, anch’egli avversario del Goldoni.

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CARLO GOZZI E GOLDONI

Tra le opere che contengono gli attacchi più duri vi è un almanacco, La Tartana degli influssi per l’anno 1756, seguito dalla satira Il teatro comico all’Osteria del Pellegrino tra le mani degli Accademici Granelleschi, rimasta inedita. Il Gozzi rimprovera ai suoi avversari di trattare argomenti realistici e di trascurare lo stile, ma in realtà il motivo della sua condanna è d’altra natura: egli intuisce che il teatro goldoniano comporta grandi novità sul piano sociale, poiché rappresenta le debolezze e i vizi della borghesia veneziana e introduce come protagonisti personaggi di ceto umile. In questa novità l’aristocratico conservatore vede un pericoloso tentativo di sovvertire le istituzioni e una minaccia all’instabile equilibrio politico del governo veneziano.

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CARLO GOZZI FIABE TEATRALI

Le dieci Fiabe teatrali, che il Gozzi progetta e realizza tra il 1761 e il 1765, rappresentano il momento più aspro dello scontro con il Goldoni. Tra le più celebri vi sono la prima, L’amore delle tre melarance, messa in scena dalla compagnia di Antonio Sacchi nel teatro veneziano San Samuele (gennaio 1761), Il re Cervo, La Turandot e La donna serpente, tutte dell’anno successivo; la Zobeide, del 1763, L’Augellin Belverde e Zeim re de’ geni del 1765.